Pubblicato il 12 Maggio 2017
Logistica integrata e sincronismi del trasporto pubblico, sono stati i temi discussi e approfonditi in ambito trasporti durante la Conferenza Esri 2017. Tenendo conto delle trasformazioni in atto, la Presidente di TTS Italia Rossella Panero ha illustrato il trend di sviluppo della nuova disciplina The Science of Where applicata ai servizi ITS per il trasporto urbano e lo sviluppo delle smart roads.
L’iniziativa smart roads del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel breve-medio periodo, il mercato ITS (e quello dei servizi GIS) potrebbe crescere ulteriormente rispetto alle vostre stime che prevedono gia’ un tasso di crescita del 13,8% al 2020 rispetto al valore del 2015?
Gli stakeholder del trasporto sempre di più utilizzano tecnologie per declinare il concetto smart mobility attraverso i sistemi ITS. Tra i nostri associati abbiamo molte aziende fornitrici di soluzioni in vari ambiti tecnologici. Gli stakeholder del trasporto utilizzano sempre di più le tecnologie per migliorare i servizi della mobilità, si sta andando sempre di più incontro al concetto di smart mobility. Nel 2005 TTS Italia ha condotto uno studio sul mercato dei servizi ITS che poi, a distanza di 10 anni, è stato aggiornato e rivisitato. Questo lavoro ha portato dati interessanti e positivi per tutte quelle aziende che operano in questo settore.
Qual è la funzione strategica dei sistemi informativi geografici applicati gli ITS?
Il mercato dei servizi ITS dal 2005 al 2015 si è triplicato: da 500 milioni di euro di investimenti a 1.500 milioni. Il trend per gli anni futuri indica un sempre maggiore utilizzo delle nuove tecnologie in questo ambito. Intercettando un arco 2014-2020 il dato continua a essere molto significativo: media annua di circa il 10% con relative ricadute positive a livello occupazionale. Si vedono importanti prospettive per gli investimenti pubblici per l’adozione da parte dei soggetti che a livello sia centrale che locale sono responsabili dei servizi di trasporto e mobilità. I Piani operativi regionali, il Piano operativo nazionale delle aree metropolitane, il Piano operativo nazionale per le reti e la mobilità sono tutte differenti fonti utili di finanziamento a sostegno di questo fenomeno. Sicuramente quindi è un ambito in cui i soldi per promuovere buone iniziative per lo sviluppo innovativo del trasporto pubblico non manchino, bisogna che siano usati bene.
Nel dibattito infrastrutturale sulle smart roads qual’è il ruolo dei sistemi informativi geografici?
Le nuove piattaforme geografiche sono un ingrediente fondamentale. Partendo dal concetto di smart mobility, il panorama è profondamente diversificato e impone di rispondere a una domanda di mobilità e possibilità di scelta molto ampia e crescente (ad esempio il car sharing e car pooling hanno una forte componente tecnologica). L’infomobilità è stata percepita come un’altro aspetto fondamentale per rendere libere le scelte di trasporto delle persone. Si sta lavorando soprattutto per uno sviluppo coerente dei sistemi di accesso e di pagamento per i servizi. La componente geografica – sia su smartphone sia per computer – in tutte le sue declinazioni è un ingrediente fondamentale per arrivare a risultati concreti in tal senso.
A che punto è l’evoluzione normativa per quanto riguarda gli ITS?
La normativa è importante e in evoluzione continua. La direttiva europea del 2010 sulla diffusione dei sistemi ITS su tutto il territorio europeo ha dato inizio a un cambiamento decisivo per il mercato. Nel nostro Paese è stata recepita con un decreto nel 2013 che ha portato nel 2014 ad un altro sostanziale e importante documento che è il Piano d’azione nazionale ITS, adottato dal MIT. TTS ha lavorato attivamente con la condivisione dei dati tra tutti gli stakeholder del settore. Il quadro normativo ricopre un ruolo molto importante di spinta e promozione degli ITS che risponde all’esigenza dettata dall’Europa recepita da tutti gli Stati membri. Nell’orizzonte 2014-2020 siamo a metà strada di un percorso che va costantemente implementato per consentire l’interoperabilità dei servizi e che consenta alle aziende private di indirizzare coerentemente i propri investimenti. I provvedimenti adottati negli ultimi mesi dal MIT per quanto riguarda le regole tecniche sui sistemi di bigliettazione elettronica per l’interoperabilità sono un esempio tangibile della direzione che si sta seguendo.