Pubblicato il 8 Aprile 2020
I Competence Center sono l’unione di due importanti realtà italiane: l’università con le sue conoscenze e ricerche e le imprese “leader” nell’industria 4.0 con le loro competenze. Unione non solo teorica ma soprattutto pratica per supportare le imprese nella transizione al digitale.
A disposizione di ogni competence center alcuni milioni di euro, risorse attribuite dal Ministero dello sviluppo economico necessarie per centrare entro tre anni gli obiettivi preposti alla loro costituzione. La prima azione concreta messa in campo per agevolare la transizione al digitale è un bando per destinare risorse a fondo perduto a tutte le medie e piccole imprese. Le aziende vengono poi supportate nella preparazione di progetti, esclusivamente di trasferimento tecnologico, per accedere ad esempio a fondi europei o altri fondi territoriali.
“Noi di CIM 4.0 abbiamo istituito anche un secondo bando a sostegno delle imprese – sottolinea il CEO del Competence Center Cim 4.0, Enrico Pisino, nonché presidente del Cluster Trasporti ai microfoni di Innovation Post -. Bando che andrà a finalizzare tutte le risorse che ci sono state attribuite dal Ministero dello sviluppo economico per rendere concreta la nostra azione. A disposizione oltre tre milioni di euro, di contributi a fondo perduto, per sostenere le imprese nella loro progettualità. Abbiamo allungato gli originali tempi di consegna, portando la scadenza del bando all’8 giugno 2020, perché vogliamo privilegiare la costruzione di progetti validi piuttosto che assolvere a delle scadenze prestabilite prima dell’attuale situazione emergenziale. Progetti dedicati al trasferimento delle tecnologie, si parte da idee mature per arrivare poi all’innovazione e al testing, piuttosto che al solo sviluppo di prototipi come per il primo bando”.
La seconda azione messa in campo da tutti i Competence Center riguarda la formazione per aiutare le imprese a trasferire le competenze all’interno delle loro organizzazioni. “Tutti – spiega Pisino – abbiamo predisposto una offerta formativa che porta le aziende a specializzarsi nelle tecnologie che sono importanti per il loro core business”.
Per l’emergenza Covid-10 si è potenziato l’asset della formazione con un progetto ad hoc. “Prevista una offerta formativa gratuita sulle tecnologie dell’industria 4.0 per le PMI. Attraverso dei webinar supportiamo le aziende in questa fase di rallentamento per poi essere preparate a tornare sul mercato o perché no esplorarne di altri. Un momento di difficoltà che diventa una grande opportunità di crescita, per specializzarsi e tornare sul mercato più competitivi di prima. Siamo soddisfatti di come le PMI ma anche le grandi aziende stanno rispondendo alle nostre iniziative”.
La terza azione – “più rilevante dal punto di vista dell’investimento, che ci contraddistingue rispetto alle altre realtà presenti sul territorio” – è lo sviluppo delle linee pilota con cui poi attuare i processi produttivi. Grazie a esse, non solo si mostra il reale campo di applicazione delle tecnologie dell’industria 4.0, ma si accompagnano le aziende a tradurre un oggetto funzionale in un prototipo per portarlo quindi in produzione. “Le linee guida sono funzionali all’attività di formazione perché i programmi elaborati non si basano solo sui concetti e sulle competenze ma anche su veri e propri training, le aziende sono infatti invitate a testare nei nostri laboratori queste tecnologie, come a utilizzarle per realizzare i loro prototipi”.
Partnership con i Digital Innovation Hubs di Confindustria
Recentemente è stato siglato un accordo di collaborazione con i Digital Innovation Hubs di Confindustria per evitare sovrapposizioni che possono minare il raggiungimento degli obiettivi del Piano Industria 4.0. Si sono ben definiti a livello territoriale gli ambiti di competenze; nello specifico i Digital Innovation Hubs si occupano di informare le imprese su quali sono le opportunità legate all’industria 4.0 e su quali sono le tecnologie che ne fanno parte, mentre i Competence Center agiscono sul piano operativo supportando concretamente le aziende nell’attività di transizione.
La partnership rinsalda il legame dei Competence Center con il territorio nazionale che “è frastagliato, nel senso positivo del termine, ricco cioè di PMI”. Capillarità e alta specializzazione si uniscono grazie a questa collaborazione al fine di realizzare alti livelli di specializzazione sull’industria 4.0.
Grazie alla partnership si sono definite le opportunità territoriali e soprattutto internazionali connesse al tema della digitalizzazione. I Competence Center parteciperanno al primo bando europeo a supporto della digitalizzazione delle imprese, del valore di circa 9 milioni di euro. Il Ministero dello sviluppo economico li riconosce come capo-fila di una cordata molto più ampia (tutto la rete rappresentata dai Digital Innovation Hubs presenti sul territorio nazionale e dei Punti Impresa Digitale) che non solo supportano le aziende ma che la stessa pubblica amministrazione. I Competence Center grazie alla partnership vengono quindi riconosciuti formalmente come European Digital Innovation Hub, i soli che possono essere candidati ai bandi della Commissione Europea
Obiettivo della collaborazione è portare effettivamente tutta l’Italia in Europa evidenziando in sede comunitaria che il progetto presentato ha sì una valenza nazionale per quanto riguarda la specializzazione tecnologica, ma è anche in grado di rappresentare in modo forte un territorio. “Stiamo quindi coordinando – spiega Pisino – un tavolo tra gli 8 Competence Center e il Mise per aiutarci nel raggiungimento degli obiettivi singoli, condividere best practice, unire competenze e conoscenze e definire azioni efficienti non disperdendo le energie messe a disposizione dal ministero”.
Cluster Trasporti Mobilità Sostenibile: definire i fabbisogni della ricerca per prepararsi al mondo che verrà
Il trasporto terrestre – da quello su gomma a quello su ferro passando per le vie d’acqua – ha bisogno di ITS ossia della digitalizzazione dei sistemi di trasporto se vuole raggiungere non solo obiettivi di servizio verso la clientela ma soprattutto se vuole competere a livello internazionale e raggiungere gli obiettivi in termini di sostenibilità e compatibilità ambientale, nonché di sicurezza.
Il Cluster agisce su un altro ambito rispetto a quello dei Competence Center. Interlocutore privilegiato è il Ministero e non le imprese. “L’attività che fa un cluster è molto chiara – spiega Pisino -. Siamo una sorta di “advisor” per il Ministero della ricerca, cioè definiamo i fabbisogni per la ricerca, per chi vuole prepararsi per il futuro nel medio-lungo periodo. Supportiamo innanzitutto questo ministero ma anche quello dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture per prepararsi a quello che sarà il mondo che verrà. Attraverso le nostre attività e con le road maps, ad esempio quella sulla connectivity elaborata dal nostro comitato scientifico – non soltanto diamo l’idea di dove investire per il futuro in ricerca ma soprattutto di come prepararsi con una pianificazione puntuale, perché quando si parla di trasporti 10 anni non sono poi così lontani”.
Qui è possibile vedere l’intervento del Presidente Enrico Pisino ai microfoni di Innovation Post.