Pubblicato il 18 Gennaio 2021
Sono quattro i nuovi fondi per la ricerca che saranno istituiti grazie alla Legge di Bilancio 2021: il Fondo per la ricerca in campo economico e sociale, il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca (PNR), il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca e il Fondo per la valutazione e la valorizzazione dei progetti di ricerca.
Previste anche risorse ad hoc per creare ecosistemi dell’innovazione nelle regioni del Mezzogiorno.
Oltre ad istituire nuovi strumenti finanziari a sostegno della ricerca e dell’innovazione, la Manovra 2021 rifinanzierà misure esistenti, come il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca: l’incremento previsto è di 65 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021.
Nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca (MUR) è previsto il Fondo per la ricerca in campo economico e sociale, con una dotazione di 8,5 milioni di euro annui dal 2021.
Al Fondo potranno accedere i soggetti che si iscriveranno alla nuova sezione – denominata “Enti, istituzioni e organismi privati di ricerca” – dell’Anagrafe nazionale delle ricerche.
La sezione è rivolta a: fondazioni, associazioni, organismi privati ed altri soggetti di diritto privato senza scopo di lucro che svolgono attività di ricerca, ad eccezione di università, enti universitari ed enti del Terzo settore.
Con successivi decreti il MUR definirà i criteri per iscriversi alla nuova sezione dell’Anagrafe nazionale delle ricerche e per accedere al Fondo.
Nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca viene istituito il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca (PNR): la dotazione è di 200 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e di 50 milioni di euro per l’anno 2023.
Il Fondo rafforzerà le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel PNR e garantirà lo sviluppo delle linee strategiche nel campo della ricerca scientifica coerenti con il programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE, Horizon Europe.
I criteri di riparto e di utilizzazione delle risorse tra le università, gli enti e le istituzioni pubbliche di ricerca saranno definiti da successivi decreti del ministro dell’università e della ricerca.
Presso il MUR sarà istituito anche il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca, allo scopo di promuovere gli interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca.
La Manovra 2021 introduce la possibilità, per il Ministero dell’università e della ricerca, di avvalersi dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a.–Invitalia per i servizi di supporto specialistico, attività di analisi, valutazione e monitoraggio per interventi nel settore della ricerca, con particolare riferimento alla programmazione strategica del PNR e dei progetti finanziati con risorse nazionali, dell’UE e tramite il Fondo per lo sviluppo e la coesione.
A tal fine viene istituito, nello stato di previsione del MUR, il Fondo per la valutazione e la valorizzazione dei progetti di ricerca, con una dotazione di 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021.
La Manovra 2021 prevede poi la possibilità di trasferire, in tutto o in parte, le risorse destinate al Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione introdotto dal dl Rilancio alle amministrazioni pubbliche per il finanziamento di progetti di trasformazione digitale.
Le risorse del Fondo ammontano a 50 milioni di euro per l’anno 2020.
Inoltre, per contribuire all’avanzamento tecnologico e allo sviluppo socio-economico dei territori delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) la legge di Bilancio 2021 promuove la costituzione di ecosistemi dell’innovazione, attraverso la riqualificazione o la creazione di infrastrutture materiali e immateriali per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare e creazione di impresa. Attività da realizzare – specifica la manovra – con la collaborazione di università, enti di ricerca, imprese, pubbliche amministrazioni e organizzazioni del Terzo settore.
Per la nascita di questi ecosistemi, al MIUR saranno assegnati, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Per il finanziamento degli interventi si potranno utilizzare anche i fondi strutturali europei per il settennato 2021-27, insieme alle risorse del Recovery fund assegnate all’Italia nel contesto delle decisioni assunte dal Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020.