Pubblicato il 24 Febbraio 2021
Un orientamento progettuale per la realizzazione di hub urbani intermodali. È questo il focus del documento approvato recentemente dal sindaco metropolitano di Bologna, che delinea i criteri di progettazione e realizzazione dei Centri di Mobilità, le nuove “porte” di accesso al territorio previste dal Piano Urbano della Mobilità sostenibile-PUMS.
Le Linee di indirizzo forniranno un orientamento progettuale comune e condiviso per la realizzazione di veri e propri hub urbani intermodali, unendo in modo efficace la funzione trasportistica e quella urbana e orientando cittadini, pendolari e turisti, verso forme di mobilità sostenibile.
I Centri di Mobilità garantiranno una mobilità capillare sul territorio metropolitano attraverso sistemi sostenibili, incentivando l’intermodalità e la mobilità condivisa. Inoltre, verrà favorita la mobilità ciclabile e pedonale, anche grazie alla realizzazione di appositi spazi e strutture. Infine verrà implementata la tecnologia informativa real-time.
I Centri di Mobilità avranno importanti ricadute anche sul tessuto urbano metropolitano, rendendolo connesso, accessibile e sicuro, grazie alla riqualificazione degli spazi pubblici e alla rigenerazione del tessuto esistente.
Il documento nasce dalla volontà congiunta della Città metropolitana di Bologna e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) di impostare un lavoro coordinato per portare avanti i progetti dei 30 Centri di Mobilità previsti dal PUMS, principalmente in corrispondenza delle stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano, di cui 22 di proprietà di RFI. Grazie al nuovo approccio che RFI sta portando avanti per un’efficace integrazione della rete ferroviaria nazionale con i territori, le stazioni diventano centri di gravità della vita quotidiana delle persone, alimentando servizi e contribuendo a migliorare gli standard di vita e la competitività economica dei territori.