Pubblicato il 8 Ottobre 2021
Investire nella mobilità pubblica con servizi moderni ed efficaci e intervenire con azioni concrete contro l’inquinamento atmosferico e la lotta al cambiamento climatico, come richiesto dall’Agenda 2030, è tra le priorità del MIMS.
In linea con questa visione, il ministero ha stanziato i primi 860 mln alle Regioni per l’acquisto di autobus ecologici e il potenziamento delle ferrovie regionali.
Complessivamente si tratta di 7,4 Mld di investimenti per il rinnovo dei treni e degli autobus in chiave ‘green’, comprendendo le risorse previste nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), nel Fondo Complementare e nel Bilancio nazionale.
I fondi sono così suddivisi: 600 milioni per i bus (il 50% è destinato alle Regioni del Sud) e 260 milioni per le ferrovie regionali (l’80% al Mezzogiorno).
Dati Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) mostrano che le Regioni più attente agli acquisti di autobus ad alimentazione alternativa nel biennio 2018/2019 sono state la Lombardia (141 bus) seguita da Emilia-Romagna (161), Lazio (133) Veneto (128) e Sicilia (105). L’obiettivo è di estendere queste best practice e di sollecitare le amministrazioni locali ad attivare il percorso alla transizione green dove ancora non si è intrapreso.
Il Piano di azione italiano prevede il rinnovo del parco con nuovi 3.200 autobus elettrici e a idrogeno nelle aree urbane e 2.000 autobus a metano per il trasporto extraurbano. La sperimentazione dell’idrogeno riguarderà anche le ferrovie non elettrificate con 50 nuovi treni nel Sud e in Val Camonica.
L’obiettivo comprende anche un riposizionamento competitivo della filiera industriale degli autobus grazie a sistemi intelligenti per un trasporto realmente a servizio del cittadino, in linea con il principio del Mobility as a service: intermodalità, integrazione tariffaria, nuove forme di mobilità interconnesse per aumentare la qualità e la quantità dei servizi e per ridurre i tempi di percorrenza per i pendolari.