Pubblicato il 14 Gennaio 2022
Secondo i dati Istat, a novembre 2021 la produzione dell’industria automotive italiana ha registrato un calo del 13,7% rispetto a novembre 2020 (-5,3% rispetto a novembre 2019), mentre nei primi undici mesi del 2021 è aumentata del 21,6% (-9% rispetto a gennaio-novembre 2019).
Analizzando i singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra una flessione del 23,9% a novembre 2021 e un incremento dell’11,1% nei primi undici mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi aumenta del 6,4% nel mese e del 26,7% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori diminuisce del 4,5% a novembre (era +0,7% a ottobre 2020) e cresce del 33,1% nel cumulato 2021.
Secondo i dati preliminari di Anfia, la produzione domestica di autovetture risulta, invece, nuovamente in pesante flessione: -36,9% nel mese e -1,5% nei primi undici mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. A confronto con il 2019, le autovetture prodotte risultano in calo del 10,4% a novembre e del 21,7% nel cumulato 2021.
“Per il quinto mese consecutivo, l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra un calo a doppia cifra, -23,9%, e l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli inverte la tendenza, chiudendo il mese di novembre a -4,5% – sottolinea Gianmarco Giorda, direttore di Anfia –. Sempre in preoccupante ribasso anche la produzione di autovetture, su cui continuano a pesare i rallentamenti causati dallo shortage dei semiconduttori. In questo contesto è incomprensibile la totale assenza, nella Legge di bilancio 2022, di misure per incentivare l’acquisto di autovetture a zero e bassissime emissioni e di veicoli commerciali leggeri in un orizzonte pluriennale, fondamentali per supportare il comparto e orientare i consumatori nella transizione ecologica”.
A gennaio-settembre 2021 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 12 miliardi di euro, mentre l’import vale 18,3 miliardi.
La Germania rappresenta, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 15,9%, seguita da Francia (15%) e Stati Uniti (14,6%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 16,4 miliardi di euro, con un saldo positivo di 4,4 miliardi di euro.
Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una contrazione del 20,6% a ottobre (ultimo dato disponibile), con una componente interna in calo del 21,6% (-19,3% la componente estera).
Nel cumulato gennaio-ottobre 2021, il fatturato aumenta del 24,4% (+29,9% il fatturato interno e +17,4% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una contrazione del 20,7% nel mese di ottobre (-22,8% la componente interna e -18,7% la componente estera).
Nei primi dieci mesi del 2021 l’indice del fatturato di questo comparto registra un incremento del 21,1%, con una componente interna in crescita del 24,8% (+18% il fatturato estero).