Pubblicato il 22 Aprile 2022
La direttiva sui sistemi di trasporto intelligenti (Direttiva ITS) è stata progettata come quadro normativo di riferimento per accelerare e coordinare la diffusione e l’uso degli ITS per il trasporto su strada, nonché le sue interfacce con altri modi di trasporto.
Negli ultimi 10 anni, questo provvedimento ha reso possibili grandi progressi.
Eppure, come evidenziato nella valutazione d’impatto della Commissione Europea, la Direttiva ha alcune limitazioni, in particolare per quanto riguarda: interoperabilità; continuità dei servizi; cooperazione tra le parti interessate; disponibilità e condivisione dei dati a supporto dei servizi ITS.
In questo contesto, l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) accoglie con favore la proposta della Commissione per la messa a punto di opportuni correttivi. La proposta si concentra, infatti, – rileva ACEA – su una serie di questioni riguardanti il miglioramento della sicurezza stradale e, allo stesso tempo, assicura la coerenza con le altre politiche dell’Ue che dipendono dalle comunicazioni radio lungo la rete stradale europea.
Tuttavia, le case automobilistiche europee esprimono preoccupazione per l’ampia estensione del potere della Commissione di adottare atti di diritto derivato.
A preoccupare le case produttrici sono anche i maggiori obblighi previsti per i fornitori di servizi ITS, senza un aumento corrispondente negli obblighi degli Stati membri.
Ciò purtroppo – sottolinea ACEA – non si traduce in un maggiore coinvolgimento dei fornitori di servizi ITS nel processo decisionale, essenziale per servizi ITS efficaci.
Per ovviare a queste criticità, l’Associazione ha messo a punto un position paper contenente 14 raccomandazioni: