Pubblicato il 14 Febbraio 2023
Nuove catene di sensori in fibra ottica potranno essere installate sulle opere pubbliche come viadotti, ponti e dighe per garantirne la sicurezza e avvertire al primo segno di cedimento.
Il sistema brevettato è stato messo a punto presso il laboratorio di Micro e Nanostrutture per la Fotonica dell’ENEA ed è già idoneo per l’uso industriale con un Livello di Maturità Tecnologica pari a 8-9.
È probabile che ulteriori messe a punto siano necessarie per soddisfare particolari esigenze di cantiere. Ma la tecnologia sviluppata è già in grado di abbattere i costi di produzione delle tradizionali catene di sensori. Più facile l’adeguamento alle singole esigenze per dimensione, forma e parametri da misurare.
Attualmente tutte le grandi opere realizzate negli ultimi anni e, naturalmente, quelle in costruzione, sono dotate di catene di sistemi di monitoraggio che sono in grado di avvertire al primo segno di ammaloramento della struttura. Ma la maggior di tali sistemi, basati su una tecnologia elettrica-elettronica, presentano costi notevoli di installazione che in alcuni casi superano persino quelli dei lavori stessi. Problemi che Enea, grazie a questo brevetto basta sulla fibra ottica, intende superare.
“Il nostro brevetto garantisce una maggiore durabilità, semplifica i cablaggi e consente il trasporto diretto dei segnali a grande distanza – ha spiegato Michele Caponero, ricercatore ENEA e ideatore del brevetto con il collega Andrea Polimadei – Inoltre è estremamente innovativo, maturo e particolarmente idoneo per la realizzazione di sistemi di monitoraggio distribuiti e gestibili da remoto, da installare in modo permanente”.
I sistemi in fibra ottica vengono installati in catene, cioè lungo un unico cavo dalle cui estremità parte il segnale.