logistica

Pubblicato il 31 Ottobre 2024

Una rivoluzione in atto. La settima. Protagonista, in particolare, la logistica. A definirla così il professor Ennio Cascetta in un intervento pubblicato sul Secolo XIX, il quotidiano recentemente acquisito da  Blue Media del gruppo Msc. 

Cascetta, infatti, ordinario di Infrastrutture e sistemi di trasporto presso Universitas Mercatorum, sostiene che il mondo della logistica sta attraversando una rivoluzione che lo modificherà profondamente.

L’ultima in ordine di tempo, definita dagli studiosi come la sesta rivoluzione, quella della logistica del container che, insieme ad altri fattori, ha determinato la globalizzazione dell’economia. Ora sarebbe in arrivo la settima. 

«Anche la settima rivoluzione sarà trainata della tecnologia, – spiega il docente -ma investirà tutte le componenti: infrastrutture, mercati, produzione industriale e modi di vivere delle persone».

Un cambiamento cui bisogna prepararsi dunque.

I tre driver del cambiamento che influiranno sulla logistica

La decarbonizzazione

Il passaggio ai nuovi vettori energetici è avviato. Eppure, come sottolinea Cascetta «I mezzi pesanti su gomma sono praticamente tutti alimentati a gasolio e con gas naturale e costituiscono l’ 80 % del trasporto delle merci in tutta Europa». L’utilizzo dei nuovi vettori energetici è ancora agli inizi. 

Sia «il full electric che l’idrogeno, ancora non sono competitivi sul costo di acquisto e gestione dei mezzi in attesa di evoluzioni tecnologiche su peso e costi delle batterie, – scrive ancora il docente –  sulla distribuzione dell’idrogeno, sulla piena eliminazione delle emissioni di CO2 nella produzione di elettricità».

Difficile, perciò, prevedere i tempi di questa transizione. «Quello del trasporto merci pesante è un settore particolarmente difficile da decarbonizzare, lo chiamano “hard to abate”, che tuttavia sarà soggetto a rendicontazioni di impronta carbonica importanti . La direttiva sui bilanci di sostenibilità aziendali (Corporate Sustainability Reporting Directive) impone che da quest’anno tutte le aziende di maggiori dimensioni espongano le emissioni di CO2 corrispondenti alla propria missione tipica (scope 1) e ai consumi energetici e a quelli indotti (scope 2 e 3)» spiega ancora Cascetta.

Quali saranno dunque le conseguenze per le aziende dei bilanci di sostenibilità? 

«Si attiverà un nuovo mercato di crediti carbonici e le imprese di produzione e di logistica competeranno anche sulla base della loro capacità di decarbonizzare il trasporto. – chiarisce Cascetta – Non solo con nuovi motori e vettori energetici, ma anche ottimizzando i carichi e riducendo gli sprechi alla guida».

Sarebbe infatti inutile investire per «ottenere una produzione sempre più sostenibile se, fuori dai cancelli della fabbrica, si utilizza una logistica assolutamente insostenibile» conclude il docente.

Il secondo driver tecnologico 

La Guida autonoma è il secondo driver tecnologico destinato a mutare il mondo dei trasporti e della logistica. Come spiega il professor Cascetta «Le applicazioni della intelligenza artificiale e la nuova sensoristica già oggi permettono (o permetterebbero) di avere treni completamente automatizzati, a breve autocarri e navi senza conducenti ed equipaggi». E mentre per le auto la rivoluzione è già pienamente in atto non così per i mezzi pesanti. Eppure «si parla di Truck platooning, ossia della possibilità di avere “ treni” di autocarri collegati dal filo invisibile dei sensori con un unico pilota nel primo del convoglio o addirittura senza autisti». Le conseguenze? Difficile prevedere i tempi, certo, ma ben presto, secondo il docente «Le imprese del settore venderanno al mercato non solo il trasporto della merce , ma anche la sua impronta carbonica, la differenza fra trasporto su strada e su ferrovia andrà progressivamente riducendosi e così via».

Il terzo driver che rivoluzionerà la logistica e non solo

Cascetta lo definisce quello della “smart mobility”, ossia di tuti i servizi tecnologici “da e per la mobilità”. 

«Questi servizi vanno da quelli informativi fino a quelli per organizzare il viaggio. – spiega nei particolari il docente -Siamo ormai tutti abituati ad avere informazioni in tempo reale sui percorsi stradali e i relativi ritardi, presto avremo informazioni anche sui cantieri previsti nei prossimi giorni e i ritardi attesi in modo da poter pianificare per tempo i tour delle flotte di veicoli».

«Già è possibile avere dei sistemi di pagamento dei pedaggi basati sulla lettura della targa – fa l’esempio Cascetta – e quindi sarà possibile avere tariffazioni differenziate per livelli di emissione come avviene già in alcuni Paesi Europei per la direttiva UE Eurovignette».

Su tali basi è immaginabile perciò che in un futuro non tanto lontano si possano avere «tariffe flessibili in relazione all’orario e alla congestione, alla ripetitività del viaggio e così via». Oppure «la possibilità di prenotare gli ingressi ai nodi portuali ed interportuali da remoto senza affollare le aree limitrofe, di ottimizzare i carichi lungo il percorso, di prenotare aree di sosta notturna e ricariche».

Il futuro della logistica

Uno scenario che, secondo l’analisi del docente, influirà su tutta la filiera dell’organizzazione logistica.

«Sarà decisivo per l’economia italiana non farsi trovare impreparati e promuovere l’innovazione delle imprese e la formazione delle tante nuove figure professionali che stanno emergendo – conclude Ennio Cascetta  invitando ad adeguarsi il prima possibile – Le amministrazioni e le imprese che si apriranno per prime alla innovazione ne ricaveranno un notevole vantaggio competitivo».