Pubblicato il 20 Gennaio 2025
Il 2024 è stato un anno piuttosto complesso per il mercato dei veicoli commerciali. Ad essere complesso è stata soprattutto l’andamento delle immatricolazioni caratterizzato da una leggera crescita in alcuni segmenti e da cali significativi in altri. Ad evidenziarlo è il rapporto annuale di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) che, oltre ai dati quantitativi, mette in luce anche l’importanza delle politiche di incentivazione e dei trend tecnologici che stanno rimodellando il settore.
Il comparto dei veicoli commerciali leggeri, dunque con una massa inferiore alle 3,5 tonnellate, ha chiuso l’anno con oltre 198.000 immatricolazioni, segnando un incremento dello 0,9% rispetto al 2023. Nonostante la crescita complessiva, gli ultimi tre mesi del 2024 hanno registrato però un calo significativo: −13,9% a ottobre, −16% a novembre e −13,8% a dicembre. Questo calo è attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui l’incertezza economica e l’attesa per nuovi incentivi.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, le alimentazioni alternative (elettriche e ibride), hanno subito un calo, con i veicoli full electric in flessione del 37,5% rispetto al 2023. Il diesel rimane dominante con l’82,8% delle immatricolazioni, seguito dai veicoli ibridi a benzina (HEV B) e a gasolio (HEV D), che rappresentano rispettivamente il 4,5% e il 2,9%.
Un altro aspetto rilevante è rappresentato dalla modalità di acquisto: il noleggio a breve e lungo termine ha contribuito in modo significativo al volume delle vendite, rappresentando oltre il 34% del totale.
Con 28.702 unità immatricolate, il segmento degli autocarri ha registrato un decremento dello 0,6%. Il dato è stato influenzato da una forte contrazione a novembre (−24,2%), mitigata da una ripresa marginale a dicembre (+1,2%). Sul fronte delle alimentazioni, il diesel risulta sempre dominante, con una quota del 97,4%. I veicoli elettrici, seppur in crescita (+115,2%), rappresentano ancora una piccolissima nicchia.
I segmenti di peso riflettono una predominanza degli autocarri oltre i 16.000 kg, che costituiscono l’82,7% del totale. Tuttavia, la categoria dei veicoli più leggeri (3.501 – 5.000 kg) ha registrato una crescita significativa del 105,2%.
Il segmento dei rimorchi e semirimorchi ha subito una contrazione del 13,1%, proseguendo il trend negativo già avviato nel 2023. In particolare, il segmento dei semirimorchi, che rappresenta quasi il 90% del totale, ha registrato una flessione del 14,5%. La provenienza nazionale ha mantenuto una quota stabile (45%), mentre le importazioni hanno subito un calo più marcato (−20,9%).
Tra le configurazioni più richieste, i centinati rappresentano il 31,8% delle vendite, seguiti dagli isotermici (21,9%) e dai ribaltabili (19,6%), che hanno invece mostrato una crescita del 28,3%, segnale di una domanda specifica in alcuni settori industriali.
Il segmento degli autobus ha segnato una crescita eccezionale (+26,7%), trainata dagli investimenti pubblici per il rinnovo del parco mezzi. Dicembre è stato particolarmente positivo, con 937 immatricolazioni (+181,4%). Tra le alimentazioni, spiccano i veicoli elettrici (+161,5%) e a metano (+63,5%), mentre il diesel, pur restando predominante (45,6%), ha subito una contrazione del 5,5%.
L’analisi per tipologia di veicolo evidenzia un aumento significativo degli autobus urbani (+76,4%) e turistici (+66%), mentre gli interurbani hanno subito un calo del 15,9%.
Anfia, in coda al rapporto, ha sottolineato l’importanza di un piano straordinario per il rinnovo del parco circolante, con focus su sicurezza stradale e alimentazioni alternative. Tra le proposte avanzate figura la necessità di incentivi per l’acquisto di veicoli a GNL e biocarburanti e la revisione delle norme per i veicoli più datati, con un incremento delle revisioni obbligatorie per i mezzi più vecchi di 12 anni.
L’associazione, inoltre, pone l’accento sulla promozione di tecnologie a idrogeno, inclusa la pubblicazione rapida di norme per la riconversione di motori tradizionali e sulla revisione delle accise e dei pedaggi per favorire le alimentazioni alternative.