Clepa

Pubblicato il 25 Febbraio 2025

Definire la posizione del comparto industriale della componentistica automotive: è questo lo scopo di #theroadahed, il manifesto sulla sostenibilità di Clepa, l’associazione europea della componentistica.

Il manifesto rappresenta una roadmap completa per orientare alla transizione dell’industria. Una transizione che, come indicato da Clepa, deve essere orientata alla neutralità climatica, alla circolarità, all’approvvigionamento responsabile e resiliente, ma anche alla tutela dei lavoratori e delle comunità.

In rappresentanza di un comparto strategico per il settore automobilistico, Clepa ha quindi indicaro i quattro pilastri fondamentali su cui dovrà poggiarsi il futuro dell’industria europea:

  • Azione per il clima,
  • Economia circolare,
  • Catena di fornitura responsabile,
  • Transizione equa

Clepa: una roadmap basata su quattro pilastri

Nello specifico, per quanto riguarda l’azione per il clima, l’industria dovrà puntare alla neutralità climatica entro il 2040. Per quanto concerne l’economia circolare, dovrà invece puntare alla rigenerazione dei materiali per sostenere l’obiettivo dell’Ue di approvvigionarsi del 25% delle materie prime critiche attraverso il riciclo e ad arrivare a zero rifiuti in discarica.

Nell’ambito della catena di fornitura responsabile, il settore dovrà cercare di diminuire le dipendenze nell’approvvigionamento e collaborare per ridurre al minimo gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente nelle catene di fornitura. Infine, per quanto concerne la transizione equa, entro il 2030, l’industria dovrà coinvolgere annualmente il 5% dei lavoratori in percorsi di aggiornamento e riqualificazione (up-skillling e re-skilling).

I passi avanti della componentistica europea

Aldilà del futuro, si tratta di obiettivi già parzialmente raggiunti nel presente da diverse aziende del comparto. I 29 maggiori fornitori hanno infatti ridotto collettivamente le emissioni di CO₂ dell’8,4% tra il 2022 e il 2023 e hanno incrementato il riciclo e il recupero degli scarti produzione all’85,8% nel 2022.

Nonostante i risultati acquisiti, come sottolineato dalla stessa Clepa, il settore ha comunque bisogno di un’azione urgente da parte dei decisori politici per sostenere la competitività e ricalibrare l’approccio delle politiche di sostenibilità, dando più stimolo all’innovazione. Obiettivo, quest’ultimo, da raggiungere attraverso un quadro normativo tecnologicamente neutrale, che possa bilanciare responsabilità ambientale, equità sociale e crescita economica.

Investire in competitività e neutralità tecnologica

“In un’epoca segnata da sfide senza precedenti, i fornitori automotive europei continuano a fare strada nella trasformazione sostenibile. – ha affermato Benjamin Krieger, Segretario Generale di Clepa – La nostra industria opera in una catena del valore globale altamente interconnessa. Per mantenere questo slancio, abbiamo bisogno di condizioni di investimento competitive e di neutralità tecnologica. Il Manifesto sula Sostenibilità delinea un itinerario chiaro e percorribile verso la neutralità climatica, l’efficienza delle risorse e la trasformazione della risorse umane, assicurando che l’Europa resti un leader globale nell’innovazione green.”

“La filiera europea e italiana della componentistica si impegna da decenni a migliorare le proprie performance in termini di sostenibilità ambientale e sociale e di circolarità, desiderando dare un adeguato contributo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e inquinanti stabiliti dall’Ue. – ha aggiunto Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti Anfia e Vice Presidente Clepa – Inoltre, le nostre aziende si distinguono da sempre per l’alta propensione all’innovazione che le ha rese vincenti nell’ecosistema globale dell’automotive. Da sole, tuttavia, queste qualità non bastano. In un momento complesso come l’attuale, serve un sostegno comunitario certo e concreto, attraverso una revisione del quadro normativo in chiave di neutralità tecnologica e l’attuazione di misure che consentano di giocare la partita in condizioni competitive, soprattutto riguardo agli investimenti in R&D e a fattori di produzione come la disponibilità d energia a costi accessibili”.