piano auto

Pubblicato il 12 Marzo 2025

Piano Europeo Auto: disappunto da parte di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) la quale evidenzia poca chiarezza sulle date di attuazione, mancanza di azioni concrete rispetto a molte tematiche e poca chiarezza anche sugli importi destinati ai diversi aspetti di attuazione del piano.

Dopo lunghi mesi di incontri, incluse le rappresentazioni a Bruxelles dei sindacati, secondo l’ Associazione, il documento rilasciato dalla Commissione contiene infatti solo alcuni elementi richiesti dall’industria, ma ne mancano molti altri decisivi ed è per questi motivi che il dialogo tra le istituzioni europee e l’industria automotive deve continuare speditamente

Il tema dele multe

Anche il tema delle multe previste a carico dei costruttori per il 2025 è stato risolto parzialmente e in maniera insoddisfacente rispetto alle logiche richieste formulate dal settore. Manca inoltre qualunque riferimento al settore dei veicoli industriali, soggetti alla stessa normativa.

ANFIA, quindi, non ritiene assolutamente soddisfacente quanto emerso dai lavori del Dialogo strategico e, insieme alle altre associazioni e stakeholder interessati, continuerà fin da oggi ad evidenziare a tutte le istituzioni europee che la gravità della situazione del settore non può essere affrontata con questi interventi.

Le dichiarazioni dl Presidente di ANFIA

Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, ha dichiarato: “Apprezziamo gli stimoli allo sviluppo dei veicoli connessi e a guida autonoma e del software defined vehicle, ma con costernazione lamentiamo la mancanza di elementi fondamentali della transizione, tra i quali la neutralità tecnologica.

La domanda rimane infatti: come verrà attuata nella pratica questa neutralità? Per sostenere la competitività e preservare l’occupazione, l’UE deve abbracciare un portafoglio diversificato di tecnologie sostenibili, includendo, al 2035 e oltre, i veicoli ibridi sia plug-in che range–extender alimentati con carburanti di origine non fossile. 

Inoltre, se il vero obiettivo della Commissione rimane la decarbonizzazione, non vediamo alternative ad un progressivo piano di rinnovo del parco circolante auto, oggi vecchio di 12,5 anni e ad alte emissioni, che focalizzi le risorse su veicoli e componentistica prodotti in Europa. In assenza di questo piano, il settore è destinato a scomparire sotto i colpi della competizione cinese e della politica oltreatlantica”- ha concluso Vavassori.

Il Piano Europeo Auto

Il Piano Europeo Auto ha l’obiettivo di rafforzare il settore in un momento di forte crisi, prevede alcune misure chiave tra cui l’ammorbidimento delle sanzioni per le case costruttrici, la previsione di incentivi nazionali ed europei per l’acquisto di auto elettriche, il leasing sociale, l’elettrificazione delle flotte aziendali, la produzione nel continente di batterie per le e-cars.

Il piano, pur non prevedendo un passo indietro sulla decisione di interrompere la vendita di veicoli con motore termico a partire dal 2035, ha previsto la possibilità di anticipare al 2025 la revisione del regolamento prevista per il 2026. Sul tavolo, come richiesto più volte anche dall’Italia, la possibile apertura ai carburanti alternativi.