Pubblicato il 16 Gennaio 2017
La Banca Europea per gli investimenti ha sostenuto 137 operazioni con finanziamenti per 11,2 miliardi di nuova finanza (di questa cifra 9,9 miliardi sono prestiti da parte della BEI e 1,3 miliardi sono garanzie ed equity da parte del Fondo Europeo per gli Investimenti). Questi e altri numeri sono stati presentati a Roma dal vice presidente BEI Dario Scannapieco. Il valore dei progetti sostenuti ammonta a 37,4 miliardi (24,1 BEI e 13,3 FEI) e ha coinvolto 35.900 piccole e medie imprese (BEI 11.900 PMI, FEI 24.000 PMI).
Con oltre 200 miliardi di finanziamenti complessivi, l’Italia si conferma il principale beneficiario del gruppo BEI dalla costituzione della Banca nel 1958 considerando anche che dal 2012 ad oggi sono stati attivati finanziamenti per 52,2 miliardi di euro che, a loro volta, hanno generato investimenti per quasi 150 miliardi. Notevoli anche i risultati conseguiti dall’Italia nell’ambito del Piano Juncker grazie al gruppo BEI che da aprile 2015 ha effettuato prestiti per 4,3 miliardi consentendo l’attivazione di 28,5 miliardi di investimenti.
“Oggi commentiamo una storia di successo e di proficua collaborazione. – ha commentato con soddisfazione il ministro Pier Carlo Padoan sottolineando l’importanza della sinergia tra investimenti pubblici e privati – Si tratta di una strategia che fa bene al Paese. L’Idea del Piano Juncker, che è nato durante il semestre di presidenza italiana della Ue – ha proseguito il ministro – è che il settore pubblico faccia da leva al settore privato. L’Italia può prendersi il merito di aver lanciato nuovi strumenti e di averli usati bene. Il settore pubblico ha messo in campo due elementi fondamentali per la realizzazione di investimenti: le risorse e la capacità di agire in tempi rapidi nella progettualità e nella sua implementazione”.
Tra i settori che hanno assorbito le maggiori risorse dal gruppo BEI figurano le Pmi (42%) e i trasporti con il 21% (interventi principalmente in sicurezza e ammodernamento delle rete ferroviaria), seguiti dall’energia (12%), l’industria (8%), il settore idrico (6%), lo sviluppo urbano (4%) e l’istruzione (4%).
Oltre agli 11, 2 miliardi sono stati siglati mandati con il governo Italiano per 0,5 mld che attiveranno operazioni per oltre 2 miliardi: 200 milioni con il MIUR e l’Agenzia per la Coesione Territoriale per la ricerca nel Sud Italia, 202,5 milioni della SME Initiative destinati a un portafoglio di 1,2 mld per progetti PMI nel Sud e Isole e infine 100 milioni dell’Italian Risk Sharing, plafond di 0,5 mld per progetti R&S di PMI.