Clepa

Pubblicato il 10 Ottobre 2024

L’Associazione europea dei fornitori di componenti per autoveicoli, Clepa, interviene con forza nel recente dibattito sulle emissioni di Co2. 

E lo fa attraverso una netta presa di posizione avallata dai suoi vertici e resa nota anche dal segretario generale, Benjamin Krieger

“La mancanza di neutralità tecnologica all’interno delle normative – spiega Clepa – impone limitazioni restrittive alla scelta di tecnologie praticabili”.

Il crescente dibattito sulle normative sulla CO2 per i nuovi veicoli viene accolto con favore dai produttori di componenti per autoveicoli, perché significa che si intende finalmente affrontare il problema su più fronti. 

Anche per Clepa la relazione di Mario Draghi è fondamentale perché indica la strada da seguire.

“Sosteniamo una revisione sostanziale delle normative guidata dal principio di neutralità tecnologica – precisa Clepa nel documento diffuso – Obiettivi più severi fissati per l’anno prossimo creano una pressione immediata, mentre il divieto del 2035 sui motori a combustione, anche in configurazioni ibride avanzate, si blocca a causa dell’obiettivo di riduzione delle emissioni del 100%.”

E non si tratta di una marcia indietro nel percorso sulla riduzione delle emissioni, piuttosto della necessità di adeguamento per ottenere il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica. 

Il percorso suggerito da Clepa

“Il percorso per raggiungere questi obiettivi deve essere rivalutato per garantire l’apertura tecnologica e le emissioni durante il ciclo di vita del veicolo – sostiene Clepa -, consentire a tutte le tecnologie di riduzione delle emissioni di integrare l’elettrificazione al centro senza mettere a rischio la competitività del settore”.

La chiave per Clepa è dunque “un approccio normativo che combini l’ambizione climatica con volumi sufficienti e forza industriale, sia nel breve che nel lungo termine”. 

Per tali motivi, spiega ancora l’associazione, è necessario “un forte sostegno politico per consentire l’implementazione di successo sul mercato di tecnologie a impatto climatico zero”. 

L’apertura alle diverse tecnologie, se consentito dalla normativa, infatti, non solo diminuirebbe il rischio imprenditoriale, ma fermerebbe l’emorragia in corso nel settore.

L’Europa dovrebbe perciò garantire “la riduzione del rischio degli investimenti, l’accelerazione dell’implementazione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento e la garanzia dell’accesso alle batterie e alle materie prime”. Tra le richieste di Clepa anche la necessità di assicurare forniture energetiche accessibili, riducendo gli oneri normativi e garantendo l’accesso ai mercati chiave.

Le parole del segretario Clepa

La questione critica per il settore automobilistico europeo, spiega il segretario di Clepa Benjamin Krieger è «come raggiungere la neutralità climatica mantenendo la competitività. La rilevanza di questo dibattito è stata sottolineata dal rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’UE, che sottolinea che il principio di neutralità tecnologica “non è sempre stato applicato nell’industria automobilistica”».

«Il raggiungimento degli obiettivi climatici non richiede un’inversione di rotta, – spiega ancora Krieger – ma richiede una posizione supportata congiuntamente che garantisca forza industriale, tutela del lavoro e competitività di mercato. Oltre alla revisione della normativa sulla flotta di CO2, dobbiamo migliorare l’accesso ai finanziamenti e ridurre i rischi negli investimenti nell’innovazione verde e digitale, accelerare l’implementazione di infrastrutture di ricarica e rifornimento e garantire lo sviluppo di una solida filiera di fornitura di veicoli elettrici in Europa e l’accesso alle materie prime»