Pubblicato il 15 Marzo 2023
“L’Italia può diventare un hub logistico ed energetico per l’intera Europa”. Così il vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria Vito Grassi al tavolo confederale per l’Economia del mare.
Un pensiero condiviso da tutti i partecipanti, tra cui il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava e il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Edoardo Rixi.
Il confronto è servito per valutare la sinergia necessaria tra istituzioni e imprese che dovranno valorizzare la “risorsa mare”.
A precisare l’importanza del settore è stato Pasquale Lorusso, vice presidente di Confindustria, che ha sottolineato come “Le numerose e diffuse infrastrutture portuali di diversa dimensione, rilevanza economica, funzione e integrazione logistica e produttiva, oltre alle coste, con la loro valenza ambientale, naturalistica, paesaggistica, turistica e ricreativa, costituiscono un volano di sviluppo per tutto il Paese”.
Il potenziale dell’Economia del mare, secondo Lorusso, va pertanto “liberato” anche sfruttando le possibilità e le ingenti risorse date dalla doppia transizione – energetica e digitale – voluta dall’Europa.
“È quindi necessario avere una visione ampia sull’Economia del Mare, fondata sulle opportunità industriali, terziarie, turistiche e ambientali offerte dall’utilizzo e dalla valorizzazione della ‘risorsa mare’, – ha soggiunto il vicepresidente – che è certamente la prima leva in grado di proiettare l’Italia al centro del Mediterraneo come piattaforma logistica”.
Di qui la richiesta di un confronto costante tra i diversi attori che possa portare ad una visione di medio –lungo periodo e al coordinamento tra le istanze dei protagonisti del comparto.
Sulla stessa lunghezza d’onda Vito Grassi che, sottolineando il vantaggio competitivo dell’Italia a causa della sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, ponte tra Nord Africa e Medio Oriente, ha concluso quanto sia indispensabile “puntare sullo sviluppo delle Zone economiche speciali e delle Zone logistiche semplificate. Si tratta, infatti, di strumenti fondamentali per sviluppare le connessioni tra manifattura, logistica ed economia del Mare in un’ottica sia territoriale, che nazionale ed europea, e interventi di carattere più generale e, al tempo stesso, dedicati al settore”.