Pubblicato il 17 Luglio 2017
Il Miur ha annunciato la pubblicazione del bando da 497 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito delle 12 Aree di specializzazione individuate dal Programma Nazionale della Ricerca (PNR) 2015-2020.
“Si tratta di un Bando molto importante – ha spiegato Veleria Fedeli – non solo in termini di stanziamento complessivo, ma anche di impatto sul sistema nazionale della ricerca. L’obiettivo principale di questo investimento è infatti quello di incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato promuovendo la creazione di reti per la ricerca, di filiere nazionali che siano coerenti con dodici aree di specializzazione intelligente scelte previste dal Piano di Ricerca Nazionale”.
Le aree in questione sono: aerospazio, agrifood, blue growth (economia blu per la crescita intelligente, legata ai mari e al settore marittimo), chimica verde, cultural heritage, design, creatività e made in italy, energia, fabbrica intelligente (smart manufacturing e industry 4.0), mobilità sostenibile (smart mobility), salute, smart, secure and inclusive communities, tecnologie per gli ambienti di vita.
“Il Bando – ha ribadito Fedeli – punta fra l’altro a favorire l’applicazione industriale dei risultati scientifici, con lo scopo di immettere sui mercati soluzioni, servizi e prodotti innovativi, e a sviluppare politiche di stimolo della ricerca attraverso la promozione della domanda pubblica”.
Sono previsti due criteri di ripartizione dei fondi:
– Territoriale: l’assegnazione di 393 milioni di euro alle Regioni del Mezzogiorno (meno sviluppate e in transizione) e 104 milioni alle Regioni del Centro-Nord, sempre per attività che abbiano ricadute, in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese e valorizzazione dei risultati della ricerca e della diffusione dell’innovazione, a vantaggio delle medesime Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la definizione di percorsi di trasferimento tecnologico e/o di conoscenze;
– Per Aree di specializzazione:
Agrifood: 59.051.938 euro;
Blue Growth: 59.051.938 euro;
Chimica verde: 29.525.969 euro;
Cultural Heritage: 29.525.969 euro;
Design, creatività e Made in Italy: 29.525.969 euro;
Energia: 29.525.969 euro;
Fabbrica Intelligente: 59.051.938 euro;
Mobilità sostenibile: 29.525.969 euro;
Salute: 59.051.938 euro;
Smart, Secure and Inclusive Communities: 29.525.969 euro;
Tecnologie per gli Ambienti di Vita: 29.525.969 euro.
Le domande di partecipazione possono essere presentate da partenariati composti da: imprese (PMI e grandi imprese) partecipanti in forma singola o associata; Università; Enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 25 novembre 2016, n. 218; altri Organismi di ricerca pubblici e privati, in possesso dei requisiti di cui al Regolamento (UE) n. 651/2014; Amministrazioni Pubbliche; ogni altro soggetto, in possesso dei requisiti previsti dal bando, ai sensi dell’articolo 5 comma 1 del D.M. 593/2016.
Ciascun partenariato pubblico-privato deve essere guidato da un capofila, essere costituito da almeno un soggetto di diritto pubblico e da almeno un soggetto di diritto privato, e prevedere la partecipazione di almeno una PMI e di almeno un Ente/Organismo di ricerca. I soggetti proponenti possono partecipare a un massimo di due partenariati pubblico-privato per ognuna delle 12 Aree di specializzazione.
Gli incentivi sono concessi nella forma del contributo alla spesa: per la ricerca industriale, fino a un massimo del 50% dei costi ammissibili. Per lo sviluppo sperimentale, nei limiti del 25% dei costi ammissibili, incrementabile sino ad un massimo del 50% per le PMI e del 40% per le grandi imprese, nel rispetto delle condizioni di cui all’articolo 25, commi 6 e 7 del Regolamento (UE) 651/2014; in misura pari al 50% per tutti gli altri soggetti ammissibili.
Le domande devono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 27 luglio 2017 e fino alle ore 12.00 del 9 novembre 2017 attraverso lo sportello telematico SIRIO. Ciascuna proposta deve contenere: un progetto di ricerca industriale e non preponderante sviluppo sperimentale; un capitolato tecnico, nel quale è obbligatorio descrivere il progetto, inserendo per ciascun soggetto proponente il dettaglio delle attività tra ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale, il dettaglio dei costi e l’area geografica in cui vengono sostenuti; uno schema di disciplinare sottoscritto per accettazione.
La valutazione dei progetti è affidata, per ciascuna Area di specializzazione, a un panel di esperti formato da un numero minimo di tre a un massimo di cinque componenti, nominati dal MIUR e individuati dal Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca. I criteri di valutazione comprendono: capacità tecnico-organizzativa dei soggetti proponenti (capacità di realizzazione del progetto con risorse umane, tecniche e organizzative interne; ampiezza e qualità del partenariato pubblico-privato); qualità della proposta progettuale (fattibilità tecnico-economica; innovatività, originalità e utilità dei risultati perseguiti; coerenza con le agende strategiche nazionali ed europee dell’Area di specializzazione); impatto del progetto in termini di risultati attesi, anche in riferimento alle ricadute sul territorio del Mezzogiorno generate dalle attività svolte nelle Regioni del Centro-Nord (impatto occupazionale; valorizzazione dei risultati della ricerca).
Terminata la valutazione di carattere tecnico-scientifico, il MIUR procede alla pubblicazione delle graduatorie, una per ciascuna delle 12 Aree di specializzazione, e alla ricognizione, per ciascun progetto, dei costi ammissibili e della relativa localizzazione.