Pubblicato il 14 Settembre 2020

Il Cluster Trasporti Italia 2020 ha partecipato alle consultazioni pubbliche indette dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) per la definizione del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (Pnr).

Il Consiglio scientifico, in una lettera indirizzata al Ministero, propone integrazioni e commenti al Pnr con specifico riferimento al par 5.1 Mobilità Sostenibile.

Trasporto merci

L’importanza del trasporto delle merci risulta – spiegano – poco evidente, nel testo attuale del PNR.

La recente pandemia ha dimostrato che il trasporto delle persone può subire arresti, al contrario il trasporto delle merci è fondamentale per la vita della società. I problemi di resilienza e sicurezza del sistema di trasporto sono stati resi di attualità dalla pandemia Covid.

Sembrano, quindi, necessari studi per conciliare l’efficienza del sistema di trasporto e la resilienza dello stesso. Per quanta riguarda la sicurezza, specialmente in presenza di automazione, l’interazione uomo-macchina dovrebbe essere evidenziata opportunamente nel PNR. Occorrerebbe focalizzare meglio anche il rapporto fra sistema di trasporto e l’impatto economico sulla società. Migliorabili poi gli accenni alla formazione, da trattare a tutti i livelli, da quella ‘vocational’ all’alta formazione, e alle interazioni possibili di quest’ultima con la ricerca condotta nelle imprese.

Innovazione di prodotto

La dimensione industriale delle innovazioni nel campo della mobilità dovrebbe sempre tenere conto del fatto che la massima parte del fatturato nel campo dei trasporti viene da aziende manifatturiere che svolgono innovazione di prodotto, partendo da impiego di materiali.

Occorre quindi enfatizzare che l’innovazione relativa ai temi ‘soft’           (Intelligenza Artificiale, Mobility as a Service, Big Data Analytics, C-ITS, etc) deve – dal punto di vista industriale – essere coniugata con i temi ‘hard’ relativi ai prodotti (veicoli completi o componenti).

Le aziende italiane sono impegnate nello sviluppo dei temi di punta elencati nel PNR ma non possono non destinare fondi per l’innovazione dei prodotti, partendo dall’uso di materiali avanzati, sensorizzazione dei componenti, con relative implicazioni su economia circolare e sicurezza (temi non toccati o citati genericamente nell’attuale versione del PNR). Importanza notevole assumerà nel prossimo futuro il Life Cycle Assessment, per il confronto fra differenti tecnologie (confronto fra veicoli a basso impatto ambientale). In ultimo, occorre non sottovalutare gli aspetti geopolitici implicati dalle innovazioni: un esempio e l’uso di terre rare per la costruzione di magneti o l’impiego esteso di accumulatori prodotti non in Europa.

In pratica – sottolineano – nel PNR mancano alcune voci nelle articolazioni esistenti e una o più articolazioni, in, particolare una articolazione completa riguardante i materiali. I materiali, nel par.5.1, sono citati solo con riferimento “al flusso dei materiali” e all’accumulo di energia! Ricordiamo che le innovazioni sui materiali e componenti si riferiscono ai prodotti e non solo alla manifattura.

Si propone, quindi, di ridiscutere e inserire i seguenti temi strategici:

  • Domanda di mobilità merci nazionale e internazionale, multimodale e sostenibile: politiche per lo sviluppo del Paese come hub internazionale per il commercio internazionale dell’Europa;
  • Analisi della domanda di delivering nelle città metropolitane sulla spinta dell’e-commerce;
  • Gemelli digitali di infrastrutture e reti di trasporto;
  • Infrastrutture e sistemi di approvvigionamento energetico dei mezzi di trasporto;
  • Soluzioni di pilotaggio remoto nelle aree ad alto traffico;
  • Utilizzo di droni per il trasporto delle merci;
  • Integrazione delta mobilità turistica in sistemi MAAS;
  • Sviluppo di prototipi e sistemi pilota di trasporto autonomo e green;
  • Soluzioni che consentano di migliorare la pianificazione della raccolta dei rifiuti, la loro gestione e il loro smaltimento nei vari contesti territoriali;
  • Strumenti di pianificazione e ottimizzazione del trasporto merci nell’ultimo miglio;
  • Sistemi di supporto alle decisioni, ottimizzazione e predizione per i sistemi e le reti di trasporto automatizzate;
  • Sistemi di gestione delle flotte di veicoli autonomi e ottimizzazione del servizio.

Mobilità sostenibile

Nell’ambito mobilità sostenibile (Art. 4,  Reti  e  veicoli  green) andrebbe  inserito l’efficientamento energetico e lo sviluppo di sistemi di riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi con combustibili fossili, almeno per il settore navale di grande dimensione dove l’utilizzo di combustibili alternativi impiegherà più tempo per penetrare. Il punto è ripreso nell’Art. 5 ma non sembra espresso in modo motto chiaro.

Con riferimento specifico ai renewable fuels, raccomandiamo la massima aderenza alla terminologia europea (2Zero). Gli stessi renewable fuels vengono divisi in advanced biofuels (da biomasse, escluse quelli da colture destinate alla produzione di alimenti e mangimi) renewable e-fuels e renewable non-hydrocarbon fuels. Forse sarebbe il caso di intervenire net testo attuate. Si propone di inserire una nuova articolazione “Well being in transport”.

Allo stato, sentiti alcuni soci del Cluster, sarebbe utile inserire anche una nuova articolazione centrata sui temi hard, focalizzata sulla innovazione di prodotto attraverso materiali avanzati.

Priorità di ricerca sui materiali avanzati per la mobilità sostenibile:

  • Tecnologie per l’alleggerimento per veicoli su gomma, ferroviari e per vie d’acqua;
  • Costruzione di motori elettrici;
  • Architetture di nuovi componenti per veicoli su gomma, ferroviari e per vie d’acqua;
  • Sensorizzazione dei componenti per veicoli su gamma, ferroviari e per vie d’acqua;
  • Life Cycle Assessment per confronto fra differenti tecnologie: armonizzazione delle banche dati LCI; integrazione degli attuali principi e metodi per LCA/CE (Circular Economy) negli strumenti per lo sviluppo delle tecnologie e dei mezzi di trasporto nonché per la pianificazione della mobility; strumenti e metodi LCSA (Life Cycle Sustainability Assessment) per il monitoraggio e la verifica di “use case” reali;
  • Nuove architetture e powertrain per veicoli su gomma, ferroviari e per vie d’acqua.

 

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