Pubblicato il 22 Ottobre 2024
È stato pubblicato sul sito del Mit il Cnit, il conto nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti a cura dell’Ufficio statistiche del Ministero. Il Cnit è un importante punto di riferimento, essenziale nel monitoraggio e nella valutazione del sistema nazionale di trasporti e infrastrutture. A curare la prefazione dell’ultima pubblicazione che riguarda gli anni 2022 e 2023 il Ministro Matteo Salvini.
Il Cnit utilizza un approccio multidimensionale, in sinergia con altre Amministrazioni ed Enti di ricerca, che permette di avere una panoramica completa del settore e supportare le decisioni strategiche a livello governativo e industriale.
Hanno collaborato alla stesura esperti di settore di Uffici, Dipartimenti e Direzioni Generali del Ministero, altre Amministrazioni Pubbliche, ISTAT, Aziende, Imprese, Enti ed Istituti di Ricerca.
Il “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti – Anni 2022-2023” è composto da una sezione Introduttiva, da 15 Capitoli (dall’edizione di quest’anno si è aggiunto uno specifico Capitolo riguardante Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -PNRR) e da una estesa Appendice, che racchiude statistiche di maggior dettaglio.
Tra gli argomenti di maggior interesse per il settore trasporti vi sono dati, statistiche ed indicatori relativi a infrastrutture, mezzi, traffico passeggeri e merci per modo di trasporto, mercato dell’automobile, patenti ed esiti degli esami di guida, trasporto pubblico locale, domanda ed offerta di mobilità ed indicatori di mobilità urbana, cantieristica navale, finanziamenti pubblici e spese private di settore, incidentalità stradale, marittima, ferroviaria ed aerea, infrastrutture e mobilità sostenibili per modo di trasporto, altre esternalità derivanti dai trasporti.
Nell’introdurre il lavoro, il vicepresidente e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato alcuni aspetti salienti del report. Soprattutto l’importanza strategica delle analisi condotte per l’attuazione delle politiche di settore.
«Le serie di dati ed informazioni statistiche, ampiamente corredate da sezioni descrittive, contenute nel “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti”, – scrive il Ministro – riguardanti le infrastrutture ed i lavori pubblici, di rilevanza strategica e locale, così come le politiche abitative, le modalità di trasporto, l’offerta e la domanda di mobilità, l’incidentalità ed i costi esterni derivanti dai trasporti, la mobilità sostenibile, in ambito urbano e nazionale, le Reti Ten-t, i Programmi Operativi Nazionali, analizzati sia nell’ambito dei singoli comparti di appartenenza sia in termini di economia globale, forniscono un ulteriore valido strumento atto a poter programmare al meglio l’articolata attività istituzionale del Ministero».
Salvini sottolonea che «la realizzazione degli obiettivi strategici mira ad un maggiore soddisfacimento rispetto alla sempre crescente domanda di infrastrutture e logistica integrata, trasporto pubblico locale e mobilità privata, sicurezza nei trasporti, ottimizzazione e riduzione dei relativi costi ambientali, principalmente in ambito urbano».
E conclude che «Tali cruciali interventi, associati al processo costante di digitalizzazione ed innovazione tecnologica, contribuiranno in modo netto alla crescita del nostro Paese, incidendo positivamente in termini di qualità della vita delle persone e di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio».
Uno dei capitoli più importanti del Cnit è quello che riguarda le spese sostenute dallo Stato nel 2022 per il settore trasporti. Per il settore dei trasporti, riporta il Conto, lo Stato ha sostenuto una spesa complessiva pari a 29.293,444 milioni di euro, dei quali 15.589,288 (53,2%) di parte corrente e 13.704,155 (46,8%) in conto capitale, e come, relativamente alla finalità di tale spesa, essa risulti così ripartita (dati in milioni di euro, con relativa percentuale sul totale):
– 11.694,893 per il trasporto su strada (39,9%);
– 7.174,070 per gli impianti fissi (24,5%);
– 2.094,259 per la navigazione marittima (7,1%);
– 139,294 per la navigazione interna (0,5%);
– 1.813,465 per la navigazione aerea (6,2%);
– 6.377,462 per le componenti non attribuibili (21,8%).
Tali spese vengono poi messe a confronto con quelle sostenute dalle aziende.
Tra i capitoli di grande interesse vi è l’analisi dell’evoluzione del parco circolante delle autovetture. L’Italia risulta da decenni ai primi posti fra i Paesi maggiormente industrializzati per numero di autoveicoli circolanti in relazione alla popolazione residente.
Nel 2022, il rapporto tra popolazione e autovetture è stato pari ad 1,47 in diminuzione rispetto al 2021 – mentre, provvisoriamente, si prevede un valore di 1,44 per il 2023 che, comunque, conferma una preponderante tendenza all’utilizzo del mezzo privato da parte degli italiani.
Relativamente alla suddivisione del parco auto circolante per tipo di alimentazione, il consueto trend di
crescita delle autovetture alimentate a gasolio raggiunge il massimo nel 2018 e inizia a scendere costantemente negli anni successivi.
Le autovetture alimentate a benzina e a gasolio rappresentano, nel 2022, l’86,09% del totale delle auto
circolanti a fronte del 13,91% composto da vetture alimentate a GPL, metano, elettricità ed altro; nel 2023 si assiste ancora ad un aumento delle auto più ecologiche, la cui percentuale sul totale si attesta (dato provvisorio) al 15,69%.
E’ importante, al riguardo, osservare come sia costantemente aumentata la percentuale di autovetture
alimentate a GPL, metano, elettricità ed altro rispetto al parco auto circolante, nel corso degli ultimi anni,
passando dal 6,59% nel 2010 al 10,72% nel 2020, al 13,91 nel 2022 e prevedendo, per l’anno 2023, il 15,69%.
Chi volesse approfondire la lettura del Cnit anni 2022 -2023 può trovarlo al seguente link Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti