Pubblicato il 25 Maggio 2020
Nel Decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta il 20 maggio, è stato definito un pacchetto di misure economiche per le aziende colpite dalla crisi causata dall’emergenza Covid19, tra cui quelle del comparto ferroviario.
Indennizzo per il canone di utilizzo delle infrastrutture ferroviarie
Viene introdotto un indennizzo per il canone non pagato a RFI pari a 115 milioni di euro. Prevista una riduzione del canone a tutte le imprese ferroviarie merci e passeggeri, senza obbligo di servizio pubblico.
Formazione di figure professionali specifiche per il settore
Finanziamenti a opere strategiche
Prevista inoltre la velocizzazione delle procedure per l’acquisto di materiale rotabile con risorse statali, lasciando agli enti affidanti la scelta sulla modalità di rinnovo del parco rotabile.
Anticipata poi al 31 luglio 2020 l’erogazione dell’80% dei corrispettivi contrattualmente previsti fino al 31 agosto 2020 per tutte le imprese di trasporto per sostenere i costi fissi.
Operatori privati riuniti nel Forum FerCargo esprimono soddisfazione per le misure contenute nel Dl Rilancio.
La rinnovata scelta strategica del Governo di investire sulla “cura del ferro” –spiegano in una nota – riteniamo sarà un fattore decisivo per la competitività del nostro Paese.
Il settore, tuttavia, presenta una serie di criticità, che in molti casi possono essere risolte a costo zero oppure molto contenuto, rispetto al beneficio per tutto il sistema logistico nazionale. FerCargo propone una serie di interventi per il rilancio del settore attraverso il position paper “Logistica ferroviaria e crisi sanitaria da COVID19”. Interventi che potrebbero essere oggetto del decreto semplificazioni di prossima emanazione.
Si chiede di effettuare su intera Rete Ferroviaria attrezzata, coerentemente con gli standard europei, treni con peso oltre le 2000 tonnellate. L’attuazione di questa misura permette di trasportare un volume maggiore di merce producendo efficienza nel sistema e maggiore competitività del trasporto ferroviario merci.
Il trasporto delle merci pericolose è un segmento decisivo della catena logistica per coniugare l’obiettivo dello sviluppo delle filiere produttive servite dal sistema dei trasporti con gli standard di sicurezza che questo sistema deve perseguire e che, per le ferrovie, ha un preciso riferimento nell’armonizzazione delle regole applicabili allo spazio ferroviario unico europeo.
Nella catena del trasporto ferroviario merci nazionale e internazionale esistono ancora documenti di accompagnamento in formato cartaceo. Si chiede di digitalizzare tutti i procedimenti del settore.
In questa fase di emergenza, non poche sono state le difficoltà che tutte le imprese hanno affrontato con la formazione del personale operativo. In particolare è ancora limitato l’utilizzo della formazione in modalità e-learning o FAD, ad esempio sono escluse le fasi conclusive per l’abilitazione dei macchinisti.
In tutti i Paesi dell’Unione Europea, la condotta del treno è svolta da un solo macchinista. In Italia i macchinisti sono due. Questo modulo non è previsto da una legge, ma da una consuetudine organizzativa. Nel periodo dell’emergenza sanitaria, al fine di praticare il distanziamento degli agenti, gli stessi hanno viaggiato nelle due cabine disponibili nella locomotiva, praticando di fatto la guida ad Agente Solo. Vista questa recente esperienza, si chiede un approfondimento del Ministero dei Trasporti.
Accelerare gli interventi su infrastruttura ferroviaria, già finanziati nei contratti di programma vigenti, che permettono un maggiore adeguamento agli standard di trasporto Europei, ovvero binari che permettono il modulo di trasporto di treni lunghi 750 metri con massa trainata oltre le 2000 tonnellate e profilo P/C 80/410.
Accelerare le attività del tavolo fra gli stakeholders, riguardo il riordino della normativa sull’attività di manovra ferroviaria. Questo permetterebbe una semplificazione del quadro regolatorio utile per tutto sistema.
Si chiede il rifinanziamento della norma presente nella Legge 96/2017 che ha permesso al Gestore dell’infrastruttura, di intervenire su alcune parti di Rete Ferroviaria relative ad ultimo miglio. Questi interventi hanno un’elevata redditività perché favoriscono il traffico aumentando l’efficienza dell’infrastruttura.
Al fine di sopportare i costi generati dai “colli di bottiglia” presenti sulla infrastruttura di ultimo miglio, è necessario previsione incentivi per le attività di manovra ferroviaria nei terminali e nei raccordi industriali.
L’Europa si sta dotando di un sistema di segnalamento unico, l’ERTMS/ETCS. RFI ha predisposto un ambizioso piano “accelerato” di attrezzaggio per tutta l’infrastruttura Italiana tra il 2022 ed il 2035, questo permetterà a RFI un notevole risparmio nei costi di manutenzione in virtù della sua configurazione tecnica. Il Forum FerCargo ha apprezzato tale iniziativa ma questo piano può essere implementato solo a fronte di supporto economico, mediante finanziamento a fondo perduto, ai possessori delle locomotive per l’attrezzaggio di tale sistema a bordo dei propri rotabili, dal momento che tale sistema rappresenta per le Imprese Ferroviarie merci una voce di costo aggiuntiva senza significativi miglioramenti delle prestazioni delle locomotive esistenti.