Pubblicato il 9 Novembre 2022
Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su obiettivi di riduzione delle emissioni più rigorosi per gli Stati membri ai sensi del cosiddetto regolamento sulla condivisione degli sforzi.
In attesa di un’adozione formale, l’accordo provvisorio approva un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra a livello dell’Unione Europea del 40% rispetto al 2005, entro il 2030, per i settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU-ETS), vale a dire stradale e marittimo nazionale trasporti, edilizia, agricoltura, rifiuti e piccola industria.
L’accordo mantiene gli obiettivi nazionali aumentati assegnati a ciascuno Stato membro come proposto dalla Commissione e adegua il modo in cui gli Stati membri possono utilizzare le flessibilità esistenti per raggiungere i propri obiettivi.
“Questi settori, direttamente collegati alla nostra vita quotidiana, generano circa il 60% delle emissioni di gas serra – ha sottolineato il ministro ceco dell’ambiente, Marian Jurečka –. Sono lieto che siamo riusciti a raggiungere un rapido accordo su questa proposta appena in tempo per la COP 27. Ciò consentirà all’UE di dimostrare al mondo che intende seriamente ridurre le emissioni in linea con i suoi impegni nell’ambito dell’accordo di Parigi di mantenere riscaldamento entro livelli di sicurezza. È nostra responsabilità preservare il nostro pianeta per tutte le generazioni future”.
Per tenere conto delle incertezze legate agli eventi imprevisti che hanno un impatto sulle emissioni, il Consiglio e il Parlamento hanno concordato un aggiornamento nel 2025 della traiettoria lineare delle emissioni fissata per ciascuno Stato membro, che potrebbe portare a un adeguamento al rialzo o al ribasso delle assegnazioni di emissioni annuali per il periodo dal 2026 al 2030.
L’accordo provvisorio consente agli Stati membri di “depositare e prendere in prestito” le assegnazioni di emissioni. Per quanto riguarda l’anno 2021, se le loro emissioni fossero inferiori alle loro assegnazioni di emissioni annuali, gli Stati membri possono depositare fino al 75% della loro assegnazione di emissioni annuali per quell’anno agli anni successivi fino al 2030.
Per quanto riguarda gli anni dal 2022 al 2029, gli Stati membri potranno depositare fino al 25% delle loro assegnazioni di emissioni annuali fino a quell’anno e utilizzarle negli anni successivi fino al 2030.
Parallelamente, negli anni in cui le emissioni sono superiori al limite annuo, gli Stati membri potranno prendere in prestito assegnazioni dall’anno successivo fino al 7,5% delle loro assegnazioni di emissioni annue per quanto riguarda gli anni dal 2021 al 2025 e fino al 5% come per quanto riguarda il 2026 al 2030.
L’accordo provvisorio consente inoltre di acquistare e vendere assegnazioni di emissioni tra Stati membri, fino al 10% delle loro assegnazioni di emissioni annuali per gli anni dal 2021 al 2025 e il 15% per gli anni dal 2026 al 2030.
La proposta di regolamento sulla condivisione degli sforzi rivede le norme esistenti, modificate l’ultima volta nel 2018. L’accordo politico provvisorio raggiunto oggi nei negoziati di trilogo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e dal Parlamento.