Pubblicato il 1 Luglio 2020
Piano per il rilancio dell’Italia punterà sul digitale e sulla robotica, con una nuova versione delle misure per l’Industria 4.0, ribattezzata Industria 4.0 plus. Lo ha annunciato il Premier Conte durante i lavori degli Stati generali dell’economia.
Recovery plan italiano
La parola d’ordine del Recovery plan italiano è modernizzazione, via libera all’introduzione di incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione per colmare il digital divide che caratterizza ancora lo stivale.
Industria 4.0 Plus
Per favorire la crescita di un ecosistema innovativo in linea con gli obiettivi di crescita sostenibile e del Green deal europeo, Conte fa sapere che sarà varata una nuova versione del piano Impresa 4.0, che si chiamerà Impresa 4.0 plus e “avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale”.
Industria 4.0 Plus andrà a completare il puzzle della politica industriale del governo insieme al Piano Transizione 4.0 voluto dallo ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Si punta a far salire il tetto di spesa ammissibile per ottenere il bonus – che sostituisce iper e superammortamento – da 3 a 5 milioni di euro.
Con il Piano saranno mobilitati 7 miliardi di euro di risorse per le imprese che maggiormente punteranno sull’innovazione, gli investimenti green, in ricerca e sviluppo, in attività di design e innovazione estetica, sulla formazione 4.0. Si tratta di settori decisivi nei quali sarà sempre più fondamentale investire nei prossimi anni per favorire il processo di transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, e accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori.
Il decreto, oltre a consentire alle imprese di condurre gli investimenti in corso e di programmare quelli successivi con maggiori certezze sul piano operativo e interpretativo, definisce le modalità attuative del nuovo credito d’imposta per il periodo successivo al 31 dicembre 2019. Si definiscono in particolare i criteri tecnici per la classificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, nonché l’individuazione, nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica, degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta. Sono inoltre individuati i criteri per la determinazione e l’imputazione temporale delle spese ammissibili e in materia di oneri documentali.