Pubblicato il 23 Ottobre 2024
Dell’Alleanza dei 36 fanno parte anche 9 realtà territoriali italiane.
L’alleanza delle regioni europee dell’automotive ha portato all’Europarlamento il dibattito sul futuro del settore.
Costituita da 36 realtà territoriali, di cui nove italiane – Basilicata, Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto – l’alleanza ha espresso diverse preoccupazioni riguardanti sia il mondo dell’auto sia, in generale, le politiche di coesione.
Riguardo agli strumenti di coesione, l’alleanza ha sottolineato quanto la nuova spinta alla centralizzazione paventata dalla Commissione Ue potrebbe mettere in discussione il ruolo dei territori all’interno del dialogo tra le istituzioni europee. Ruolo ritenuto invece indispensabile soprattutto per affrontare cambiamenti epocali come quello che sta coinvolgendo i trasporti e la mobilità.
Una rivoluzione che si basa soprattutto sulla transizione energetica che, come sottolineato dall’alleanza in Parlamento Ue, va accompagnata e ispirata a un principio di neutralità tecnologica. Secondo l’organizzazione, in una presa di posizione ormai largamente condivisa, la transizione energetica non va limitata al solo elettrico ma va allargata ad altri strumenti green, come i biocarburanti, i carburanti sintetici e l’idrogeno.
«Crediamo tutti negli obiettivi di decarbonizzazione. Vogliamo raggiungerli, ma se vogliamo farlo dobbiamo prendere atto che dobbiamo cambiare qualcosa per raggiungerli» – ha dichiarato a proposito Guido Guidesi, assessore della Lombardia allo Sviluppo economico (nella foto). Proprio la Lombardia, a partire da inizio 2025, avrà la presidenza di turno dell’alleanza e ne detterà dunque l’agenda.
L’alleanza delle regioni dell’automotive è una rete politica di regioni impegnate a realizzare la transizione dell’industria automobilistica e del relativo indotto in Europa.
Fondata nel 2022 per iniziativa del Comitato europeo delle Regioni, riunisce i territori con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico con l’obiettivo di rafforzare gli ecosistemi industriali regionali e stimolare la creazione di valore, tutelando la coesione economica e sociale dei territori.
Le regioni italiane che aderiscono all’alleanza sono Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria. A queste si aggiungono altre 27 regioni europee di Germania, Spagna e Francia; territori che, insieme, rappresentano il 34% del PIL europeo.