Pubblicato il 8 Luglio 2024
L’opzione dei camion a celle a combustibile a idrogeno è stata giudicata promettente per raggiungere gli obiettivi di una mobilità più sostenibile. Ma esistono ancora diversi problemi da risolvere.
Per raggiungere una svolta significativa sono in corso diversi esperimenti.
Daimler Truck è stata tra le prime case ad investire, fin dal 2020, nell’idrogeno, tanto da presentare il suo Mercedes-Benz GenH2 Concept Truck. Potenza di trazione, gamma e prestazioni sono ispirate al Mercedes-Benz Actros, un camion a lunga percorrenza.
Il Gen H2 Truck è stato inizialmente testato con un peso totale di 40 tonnellate e un carico utile di circa 25 tonnellate e ha quindi dimostrato notevole carico utile e ampia portata, utilizzando due serbatoi di idrogeno liquido specializzati e un sistema di celle a combustibile ad alte prestazioni.
Rigorosi i test a cui sono stati sottoposti i primi prototipi fin dal 2021. Ma sarà proprio questa estate a portare avanti in maniera consistente la sperimentazione su strada.
Cinque aziende avranno le loro prime esperienze hands-on con il camion GenH2. Questi semirimorchi opereranno in Germania su rotte selezionate in vari settori del trasporto a lunga distanza.
Tra i tester c’è Wiedmann & Winz di Geislingen an der Steige che ha intenzione di utilizzare il GenH2 Truck nel trasporto combinato con carichi di container molto pesanti dal terminal a vari clienti nelle operazioni di trasporto giornaliero.
I camion a celle a combustibile utilizzano una cella a combustibile a idrogeno che impiega un processo elettrochimico per convertire l’idrogeno in elettricità, che poi alimenta il motore elettrico del veicolo. Questa tecnologia è particolarmente utile per lunghe distanze e carichi pesanti dove è essenziale una ricarica rapida. Infatti un camion alimentato a celle a combustibile a idrogeno può fare rifornimento in pochi minuti e offre un’autonomia paragonabile ai camion diesel convenzionali, spesso superiore a 1.000 chilometri.
Perché l’adozione della tecnologia ad idrogeno diventi competitiva nel settore dei trasporti uno dei tasselli mancanti è la necessità di un’adeguata rete infrastrutturale di rifornimento, l’altra è l’alto costo per la produzione di idrogeno “verde”, che deve essere generato utilizzando fonti di energia rinnovabili.
Non solo i costi di acquisizione sono attualmente molto alti, ma la bassa elasticità del prezzo dell’idrogeno, guidata dalla costante e alta domanda da parte delle industrie chimiche e siderurgiche, rende anche la tecnologia economicamente impraticabile.
Insomma, nonostante i passi avanti finora non esiste una “strada unica” per giungere ad una vera mobilità sostenibile, piuttosto le varie tecnologie vanno utilizzate insieme almeno fino a quando non verranno migliorate e diventeranno effettivamente competitive.
Oltre alla rete di infrastrutture a scoraggiare gli investimenti in un parco veicoli del genere sono anche gli alti costi di acquisto dei camion a emissioni zero, siano essi alimentati a elettricità, con l’azionamento a idrogeno, oppure con combustibili alternativi e sintetici come HVO 100 o eFuels. Questi ultimi, anzi, sono immediatamente disponibili e possono ridurre drasticamente e nell’immediato le emissioni del settore trasporto e logistica.
Eppure si torna al problema iniziale. In Germania, ad esempio, come ha spiegato proprio Micha Lege, amministratore delegato di Wiedmann & Winz, la rete di ricarica per le autovetture ad H2 è in espansione e già sono superate le 100 stazioni di rifornimento, ma non tutte sono adeguate ai camion.
Daimler Truck ha recentemente inaugurato la prima stazione di rifornimento pubblica per H2 liquido a Wörth, e una seconda sarà costruita a Duisburg. Ma su percorsi molto lunghi la carenza di infrastrutture si fa sentire.
L’adozione diffusa dei camion a celle a combustibile è ancora agli inizi e sono necessari investimenti sostanziali per sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia. Nonostante gli ostacoli, le prospettive sono ottimistiche. Occorrono incentivi e sostegno economico agli imprenditori del trasporto e della logistica perché possano adeguare le proprie flotte e sostenere i costi iniziali. Il prezzo di acquisto, che è da 4 a 5 volte quello di un camion diesel, è un ostacolo notevole. Ed anche i costi operativi devono essere mantenuti entro limiti ragionevoli (attualmente circa 12-13 euro al chilo di idrogeno in Germania), infine la rete delle stazioni di rifornimento deve essere più fitta e diffusa.
Eppure la sperimentazione prosegue perché si ritiene che gli ostacoli possano essere superati in un periodo non troppo lungo proprio con gli esperimenti su strada per il miglioramento dei veicoli, mentre si attendono politiche incentivanti e infrastrutture capillari.