Pubblicato il 1 Luglio 2021
Sostenere l’ecosistema dell’imprenditorialità siciliana, con l’obiettivo di generare sviluppo economico e occupazione nelle filiere industriali innovative. Questo l’obiettivo del Polo Meccatronica Valley, che sorgerà nel cuore dell’area industriale di Termini Imerese per avviare una ‘Rete d’impresa’ attraverso una piattaforma di innovazione diffusa e condivisa, aperta al contributo degli operatori economici, delle amministrazioni pubbliche, degli ordini professionali e delle università.
L’incubatore, promosso dal Distretto produttivo della Meccatronica della Sicilia e frutto dell’accordo tra Invitalia e Polo Meccatronica Valley, potrà contare su oltre 4mila metri quadrati di superficie di cui 3.260 mq coperta distribuiti in tre corpi, 12 laboratori, spazi di co-working, uffici amministrativi e di rappresentanza: all’interno della struttura si insedieranno 31 imprese, tra cui 12 start-up, e 5 aziende del Nord Italia provenienti da Lombardia, Toscana e Trentino Alto Adige.
Sette le direttrici tematiche del Polo: Industria 4.0, Start up incubatore/acceleratore, efficientamento energetico, Sos Covid, Smart cities, Laboratorio comune, Formazione.
Cancelleri: “Un hub per lo sviluppo e la ricerca”
“Per la prima volta a Termini Imerese possiamo contare su un hub per lo sviluppo e la ricerca, questo grazie al Polo Meccatronica Valley e tutto questo avviene nonostante la politica: perché è bene sottolinearlo, si tratta di una iniziativa totalmente sostenuta da 31 imprese private e supportata da Invitalia, che rappresenta lo Stato – ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, che ha preso parte alla firma del protocollo d’intesa tra il comune di Termini Imerese e il Polo Meccatronica Valley –. Adesso tocca alla politica, noi vogliamo che Termini Imerese torni a essere un gioiello di industria ecosostenibile, ecco perché sosterremo il Polo, ci faremo interpreti delle esigenze nell’ottica delle opportunità da cogliere col Recovery plan. Finalmente a Termini Imerese non si parla solo di tute blu, ma di ricerca e sviluppo, di industria 4.0, di start up, di auto-imprenditorialità e di progetti che rientrano nella logica del Pnrr”.