Pubblicato il 7 Marzo 2025
Il piano d’azione per l’auto tracciato dall’Europa identifica alcune priorità per aumentare la competitività del settore a livello globale. Si mostra, però, ancora lontano da un pieno riconoscimento del principio di neutralità tecnologica. Si può riassumere così il commento del Presidente di Cluster Trasporti, Ennio Cascetta, all’indomani delle proposte della Commissione.
Lo scorso 5 marzo il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, ha presentato una serie di proposte per risollevare l’automotive. Un elenco di possibili interventi che sono frutto dell’interlocuzione con i player del settore nell’ambito del dialogo strategico presieduto da Ursula Von der Leyen.
“Il documento pubblicato dalla Commissione Europea (“Industrial Action Plan for the European automotive sector”) individua correttamente come elementi di competitività: la accelerazione delle guida assistita, autonoma e connessa e la utilizzazione dei dati generati dalle auto per servizi aggiuntivi. – afferma Cascetta – Si tratta di due assi di sviluppo importanti sui quali l’ Europa è in ritardo rispetto ai competitors americani e cinesi”.
“Sono ampiamente condivisibili l’ ambizione a sviluppare una maggiore autonomia nella produzione e la innovazione tecnologica delle batterie e la promozione del rinnovo delle flotte aziendali.
Così come il riferimento ad una maggiore omogeneità intra europea nella definizione dei sussidi per il rinnovo del parco auto con particolare attenzione alle categorie più deboli. Queste ultime di fatto oggi sono quelle meno disponibili al rinnovo dei veicoli per i costi elevati e la scarsità di offerta di modelli più economici” – aggiunge il Presidente.
Il Presidente del Cluster Trasporti, Ennio Cascetta, dopo aver commentato gli aspetti positivi del piano ne individua anche i punti deboli. Aspetti da migliorare che si possono tradurre nell’assenza di un pieno riconoscimento del principio di neutralità tecnologica.
“Desta ancora perplessità il riferimento ai veicoli a zero emissioni che non corrisponde alle reali emissioni dal pozzo alla ruota e quindi ad un approccio tecnologicamente neutro che tenga conto di vettori energetici alternativi. Ma anche soprattutto, di una fase di transizione che sarà più lunga di quanto ci si aspettava e da utilizzare per ridurre le emissioni climalteranti secondo un approccio eco-razionale – afferma Cascetta.
“Il tema della transizione è particolarmente delicato per i veicoli pesanti per il trasporto delle merci ad oggi meno maturi rispetto ai vettori energetici alternativi – conclude il Presidente – Mi auguro che questi temi vengano finalmente affrontati nella annunciata revisione degli indirizzi sulla decarbonizzazione del settore tenendo nel debito conto le motorizzazioni ibride e il ruolo dei biocombustibili .