Pubblicato il 20 Settembre 2021
È stato presentato oggi il quarto Rapporto di Sipotra dedicato alla mobilità urbana, con focus sui Piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS). Una materia, quella dei Pums, geograficamente circoscritta eppure vastissima, complessa e di importanza prioritaria per la qualità della vita nelle città e per le implicazioni ambientali.
La crescita costante delle aree urbane, i luoghi di insediamento della maggior parte della popolazione mondiale e della massima parte delle attività produttive, ha generato problematiche complesse e interdipendenti istituzionali, regolamentari, urbanistiche e trasportistiche.
Ed è intricata non ultimo perché è terreno proprio di politiche pubbliche nelle quali, come in molti altri casi messi in luce nei precedenti rapporti, l’Italia sconta omissioni o ritardi considerevoli; tanto più perché sono in gioco competenze concorrenti fra Stato ed enti territoriali, moltiplicatrici di inerzia e di conflitti di attribuzione.
Con l’evento odierno l’associazione ha quindi voluto fornire un supporto multidisciplinare e operativo al cambiamento del modo di approcciare i problemi della mobilità urbana e all’affermarsi di un nuovo paradigma, analizzando criticamente l’attuale stato dell’arte, in Europa e in Italia, e formulando proposte sui tanti fronti aperti affinché i cambiamenti necessari si completino nel modo più efficace e rapido possibile.
Nel corso dei lavori è stato presentato anche il side paper “Proposte per un aggiornamento dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile in Italia”.
Giovannini: “Necessario aggiornare costantemente i Pums”
I lavori sono stati aperti dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini che ha voluto ringraziare l’associazione per l’elaborazione di “un rapporto necessario, considerati i nuovi obiettivi di sostenibilità della mobilità urbana, ben evidenti anche nell’operazione del cambio del nome del ministero”.
“Nel rapporto di oggi si riconosce chiaramente la necessità di fare aggiornamenti ai Pums – ha aggiunto Giovannini – tecnologie e preferenze cambiano radicalmente in modo veloce ed è importante sottolineare che manca una corretta attenzione a questi aspetti. I Pums sono strumenti urgenti e indispensabili nella programmazione delle città, anche in relazione alle nuove direttive Ue ma anche in base alle nuove urgenze tracciate dal Covid. Nella creazione dei bandi, ad esempio è cruciale tener conto del fatto che la tecnologia è in evoluzione continua”.
Giovannini ha poi spiegato che recentemente è stato istituito all’interno del Mims un Centro di ricerca e di sviluppo nel settore della sostenibilità delle infrastrutture e della mobilità, dell’innovazione tecnologica, con conseguente immissione di un nucleo di ricercatori e tecnologi che contribuiranno ad aumentare la qualità delle politiche di competenza del Ministero. L’obiettivo è quello di integrare il lavoro di università e amministrazione proprio per favorire la creazione di progetti più virtuosi e soprattutto duttili che mettano al centro la tecnologia “futura”.
“Per troppo tempo i Pums sono stati troppo concentrati sull’offerta – ha concluso Giovannini – il dramma Covid, nonché decisioni governative recenti, indicano che possiamo guidare la domanda e non solo inseguire l’offerta. Ad esempio con la figura del Mobility manager possiamo realizzare nuovi piani urbani diversi dal passato grazie a questa figura che avrà un dialogo continuo con la dimensione locale. Ciò richiede però grande capacità di cooperazione: tutti gli elementi necessari sono sul piatto, ora dobbiamo combinarli”.
Cascetta: “Servono ‘piani cognitivi’ flessibili e adattabili”
Nel corso della tavola rotonda che ha seguito la presentazione del Rapporto, è intervenuto anche il presidente del Cluster Trasporti Ennio Cascetta, il quale ha sottolineato l’importanza del Rapporto nella sua missione di fornire proposte di aggiornamento ai Pums.
“Il concetto di Pums rinnovato ogni dieci anni con passaggi amministrativi lunghi e faticosi possiamo dire che è ormai superato – ha spiegato Cascetta -. Oggi dobbiamo concepire il piano come un punto di avvio di un processo cognitivo, formato anche su un dibattito pubblico teso a migliorare la qualità del progetto. Stakeholders, amministratori e consulenti devono intervenire in un nuovo processo cognitivo in cui solo le decisioni cogenti trovano applicazioni, quelle quindi in possesso di linee mature. Il piano deve avere la capacità di adeguarsi e cambiare in base a nuovi obiettivi ed esigenze, se necessario: un progetto di pianificazione condivisa e plasmabile in base alle nuove realtà”.
“Siamo nella settima rivoluzione dei trasporti, un fenomeno gigantesco che vede lo sviluppo delle potenzialità dei veicoli a guida autonoma: le possibilità per merci o passeggeri sono quindi infinite. Tutto questo va a inquadrarsi nel fenomeno della transizione energetica delle alimentazioni. Il quadro si completa con l’introduzione del MaaS- Mobility as a Service, una dimensione con potenzialità enormi”.
Cascetta ha poi lanciato la sua proposta di inserire nel contesto dei trasporti urbani il concetto di “trip pricing”, ovvero un costo variabile del servizio che premia la mobilità sostenibile.
Infine, il presidente del Cluster, dopo aver sottolineato la necessità di dare il via a una profonda riforma del TPL, ha chiesto di introdurre un orientamento eco-razionale nel ridurre le emissioni di C02 con approccio più realistico sugli impatti ambientali dei vari veicoli mobilità urbana.