Pubblicato il 22 Giugno 2020
Passo in avanti per l’entrata in vigore delle nuove norme europee sul trasporto su strada. La commissione Trasporti del Parlamento Ue ha approvato in seconda lettura l’accordo sul ‘Pacchetto mobilità’ raggiunto a dicembre fra l’Eurocamera e il Consiglio Ue dopo un lungo e difficile negoziato.
Il voto in commissione conferma la decisione di gennaio con cui gli europarlamentari avevano dato una prima approvazione politica all’intesa raggiunta con i ministri europei, che hanno a loro volta approvato la riforma il 7 aprile.
La plenaria del Parlamento Europeo di Strasburgo dovrebbe votare le nuove norme durante la sessione di luglio. La riforma sarà considerata adottata se nessun emendamento verrà approvato dalla maggioranza assoluta dell’aula.
Contrasto al fenomeno del dumping nell’autotrasporto
Le nuove regole puntano a evitare il ‘dumping’ sociale fra Paesi, ossia il ribasso dei prezzi tramite il quale, senza una regolamentazione adeguata, è proliferata la concorrenza sleale.
Nel pacchetto viene ribadito il principio che chi è impegnato in servizi di trasporto merci (ma vale lo stesso anche per chi trasporta passeggeri) deve percepire, a parità di lavoro, la stessa retribuzione prevista per i lavoratori del paese del distacco. Tale principio sarà applicato dal primo giorno dell’operazione.
Non varranno al riguardo i trasporti utili a conservare la relazione tra luogo dell’impresa e lavoro dell’autista, così come resteranno esclusi i trasporti bilaterali.
Nel tragitto verso il paese di destinazione e lungo la strada del ritorno è permesso organizzare un’attività di carico e/o scarico ulteriore senza che a questa si applicano i principi del distacco. Se in andata tali attività non sono previste, al ritorno possono diventare due.
Per garantire uguali condizioni tra gli operatori attivi con veicoli diversi, le norme in materia di accesso al mercato europeo del trasporto di merci su strada e quelle sui tempi di guida e di riposo, andranno a coprire anche le imprese che operano nel trasporto internazionale con furgoni di oltre 2,5 tonnellate. È previsto comunque un periodo di transizione di 21 mesi per la vigilanza del mercato. Le norme sui tempi di guida e sui tachigrafi dovrebbero essere applicati a questi veicoli a partire dalla metà del 2026.
Rispetto alle cosiddette società di comodo, invece, la riforma intende frenarne l’attività rendendo più stretto il rapporto tra il luogo di stabilimento del trasportatore e le sue attività. A questo scopo i veicoli impiegati nel trasporto internazionale dovranno rientrare presso la sede dell’impresa almeno una volta ogni otto settimane. Tale periodo serve anche per permettere agli autisti di fare ritorno a casa alla fine alla fine del secondo ciclo di lavoro di quattro settimane.
Tempi di guida e riposo in cabina
Il pacchetto mira a creare condizioni lavorative meno asfissianti. La durata massima del lavoro, così come i tempi minimi di riposo restano sostanzialmente inalterati, seppure la loro applicazione potrà avvenire in maniera più flessibile, in modo da consentire agli autisti di organizzare meglio l’orario del proprio lavoro e di riuscire a rientrare più facilmente presso la propria abitazione. Più precisamente è previsto che essi possano tornare a casa ogni tre o quattro settimane, in relazione al loro orario di lavoro.
Ma la vera grande novità riguarda il riposo settimanale regolare (quello di almeno 45 ore) di cui è obbligatorio fruire in un luogo diverso rispetto alla cabina del camion. Ovviamente, laddove questo riposo avvenga lontano da casa deve essere il datore di lavoro a provvedere alle spese.
Rispetto al cabotaggio il sistema attuale, basato su un massimo di 3 operazioni in 7 giorni rimarrà invariato. Anche se, dopo aver portato a termine un’operazione di cabotaggio, bisognerà attendere 4 giorni per poterne effettuare di ulteriori nello stesso paese e con lo stesso veicolo.
Cronotachigrafi “intelligenti”
Registrano in modo automatico, ora e luogo, degli attraversamenti delle frontiere (per ridurre le frodi), inoltre localizzano le attività di carico e scarico.
Tali implementazioni verranno introdotte in tre momenti differenti a seconda della tipologie di veicoli: quelli nuovidovranno esserne equipaggiati a partire dal 2023; quelli attualmente muniti di tachigrafo analogico o digitale dovranno essere riconvertiti entro la fine del 2024, mentre quelli che dispongono della prima versione del tachigrafo intelligente potranno attendere il 2025.
Soddisfazione di Conftrasporto
Conftrasporto-Confcommercio esprime soddisfazione confidando in una rapida conclusione dell’iter. “La strada intrapresa dalle Autorità comunitarie europee è quella giusta – commenta il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Quello compiuto dal Parlamento europeo è un inizio, un passo in avanti verso l’entrata in vigore della riforma del trasporto su gomma, che recepisce le osservazioni avanzate da Conftrasporto per superare parte di quei fenomeni di concorrenza sleale fra i Paesi dell’Ue definiti dumping sociale”.
“Il principio di riferimento deve essere ‘stesso mercato, stesse regole’: da troppo tempo l’Italia subisce gli effetti di norme disomogenee che alterano il mercato, sfavorendo le nostre imprese, in particolare rispetto a quelle dei Paesi dell’Est”, ricorda Uggè.