Pubblicato il 24 Febbraio 2022
La sicurezza delle gallerie richiede un approccio multidisciplinare e la collaborazione tra soggetti in ambiti diversi, che assicurino le professionalità necessarie dal punto di vista legislativo, di analisi e progettazione, di gestione tecnica delle infrastrutture.
In particolare gestire in modo sicuro le gallerie è una sfida per l’Italia, un Paese che sul proprio suolo conta 458 delle 1004 gallerie presenti sulla totalità della rete stradale transeuropea (TERN) e in molti casi parliamo di strutture con tanti anni sulle spalle, che quindi necessitano di interventi di messa a norma e adeguamento.
Da queste premesse è partito il webinar promosso da ANAS e PIARC per riunire tutti i principali attori coinvolti e fare il punto sui più recenti sviluppi nel campo della sicurezza in galleria, alla luce delle nuove tecnologie e delle nuove prospettive di gestione del traffico, in un momento storico in cui, sulla spinta dei fondi del PNRR, il nostro Paese sarà interessato da una mole senza precedenti di interventi per l’avanzamento infrastrutturale.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, Università, aziende, tecnici, proprio per far emergere le molte sfaccettature in cui si articola la gestione delle gallerie, che richiede un approccio multidisciplinare e un costante confronto che faccia andare di pari passo aggiornamenti normativi e progressi tecnologici.
Una questione, la sicurezza delle oltre 2.000 gallerie presenti sui circa 32.000 km della propria rete, su cui ANAS è impegnata attraverso molti fronti, particolarmente sentita in questo momento “per la necessità di assicurare una rete di trasporti efficiente e operativa di cui la ripresa, la ripartenza economica del nostro Paese ha bisogno”, come sottolineato dal presidente Edoardo Valente in apertura del suo intervento.
Un obiettivo che si raggiunge attraverso tre passaggi fondamentali:
C’è una data spartiacque che segna il momento di acquisizione di consapevolezza in merito all’importanza della sicurezza delle gallerie – ha spiegato Domenico Crocco, dirigente ANAS e primo delegato e segretario generale di PIARC Italia – ovvero il 24 marzo 1999, l’incendio nel Traforo del Monte Bianco nel quale morirono 39 persone. Furono necessarie 53 ore per domare l’incendio.
Prima di allora gli incidenti erano stati sporadici e con pochissime vittime.
Da quell’incidente, e da quelli che nel giro di un paio di anni interessarono altri tunnel, tra cui il Frejus, si è messo in moto l’iter che ha portato all’emanazione della Direttiva europea del 2004, che definisce le misure da adottare per fornire un adeguato livello di sicurezza delle gallerie stradali, introducendo nuovi criteri e procedure per la gestione della sicurezza.
A questo punto entra in gioco il problema cruciale dei controlli e della vigilanza, tra le mansioni svolte dalla Commissione Permanente Gallerie, recentemente collocata presso Ansfisa (fino alla fine del 2021, invece, all’interno del Consiglio Superiore Lavori Pubblici).
La Commissione assicura il rispetto da parte dei Gestori di tutti gli aspetti di sicurezza di una galleria; approva i progetti per l’attuazione di misure di sicurezza; può sospendere o limitare l’esercizio di una galleria qualora i requisiti di sicurezza non siano rispettati.
Una novità molto importante recentemente introdotta però stabilisce, tra i compiti della Commissione, il fatto che possa promuovere anche un’attività di studio, ricerca e sperimentazione, anche di natura prototipale, in materia di sicurezza delle gallerie. In questo senso la Commissione si pone come luogo dove operatori, tecnici, istituzioni possono incontrarsi, “fare sistema”, cosa che – come evidenziato da Giuseppe Cantesani (Università Sapienza di Roma) – in passato non è stato molto facile mettere in atto.
La sicurezza delle gallerie è resa oggi ancora più complessa dall’emergere dei veicoli ad alimentazione alternativa, che pongono i gestori delle infrastrutture di fronte a nuovi problemi e un’ulteriore complessità.
L’Università di Salerno – ha spiegato Ciro Caliendo – sta lavorando su questo aspetto, mettendo a punto sistemi di analisi del rischio che tengano conto ad esempio delle caratteristiche dell’idrogeno – che in quantità sempre maggiori dovrà essere trasportato all’interno di autocisterne verso i punti di stoccaggio e distribuzione – o del rischio che si sviluppi un incendio da una batteria di un veicolo elettrico, magari di grandi dimensioni come un autobus.
La sfida ulteriore sarà dunque coniugare la sicurezza alla progressiva decarbonizzazione del trasporto, condividendo i saperi di aziende, istituti di ricerca e gestori delle infrastrutture.
La tecnologia ha permesso un avanzamento significativo negli ultimi anni nei processi di monitoraggio e verifica in tempo reale della situazione delle infrastrutture, permettendo anche interventi più rapidi in caso di gestione delle emergenze.
Autostrade per l’Italia gestisce la propria rete di gallerie attraverso una Sala Radio, che supervisiona gli eventi sulla propria rete gestendo le comunicazioni con le risorse operative interne (operatori viabilità ASPI, manutentori) e con i Servizi di pronto intervento esterni.
In particolare il Centro Monitoraggio Impianti (CEM) rappresenta il centro di monitoraggio remoto della funzionalità degli impianti tecnologici attraverso un sistema di telegestione composto da unità di telecontrollo collegate in rete al Supervisory Control and Data Acquisition.
Il sistema di telecontrollo gallerie mette a disposizione della Sala Radio uno strumento denominato Monitor Allarmi, in grado di raggruppare, visualizzare e gestire allarmi generati da varie tipologie di sensori presenti in galleria riguardanti: allarmi da telecamere, allarmi da sensori rilevamento incendi, allarmi di estrazione estintori, allarmi di apertura porte, allarmi di rilevamento fumi.
ASPI ha in sperimentazione nuove tecnologie hardware e software per il rilevamento automatico incendi e incidenti con telecamere dotate di software basati su intelligenza artificiale.
Sono in sperimentazione anche algoritmi predittivi al fine di intervenire tempestivamente al verificarsi di condizioni che possano condurre a guasti e di migliorare ulteriormente l’affidabilità degli impianti.