Pubblicato il 22 Aprile 2021
La sicurezza a bordo dei veicoli di trasporto è un requisito fondamentale e la tecnologia permette di rivoluzionare i vecchi sistemi contribuendo anche a rendere i mezzi più sostenibili. Il nuovo brevetto Enea interviene in questo senso con un nuovo procedimento per produrre un materiale innovativo antifuoco che consente di alleggerire il peso dei veicoli e aumentare il livello di sicurezza al fuoco.
Il brevetto si inquadra nell’ambito del progetto FireMat del valore 1,1 milioni di euro, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
La soluzione multimateriale è costituita da strati alternati di materiale composito fibrorinforzato e alluminio per realizzare elementi anche per l’elettronica e le costruzioni, come contenitori per batterie, paratie antifuoco, protezioni e supporti per elettronica di potenza, ovvero tutti quei componenti potenzialmente soggetti a surriscaldamento per la grande quantità di energia concentrata in piccoli spazi.
Oltre a consentire l’alleggerimento di auto elettriche e ibride, il nuovo processo, che ha TRL medio-alto, raggiunge lo stesso scopo anche nei veicoli da trasporto collettivi come navi e treni.
Partendo da una tecnologia di origine aeronautica, il brevetto consente di ridurre pesi, ma anche costi e tempi di processo in produzioni caratterizzate da numeri decisamente più grandi rispetto a quelli dei componenti per gli aerei.
Ridurre le emissioni di CO2 grazie all’alleggerimento
Claudio Mingazzini, ricercatore ENEA del Laboratorio Tecnologie dei Materiali Faenza (TEMAF), ha spiegato che il procedimento mira a ottimizzare il compromesso fra caratteristiche antifuoco, meccaniche, riciclabilità a fine vita e uso delle materie prime seconde, ovvero di tutti i principali dettami dell’economica circolare, attività ‘core’ del dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, a cui afferisce il laboratorio.
“Per spiegare l’importanza dell’alleggerimento nel settore trasporti, è utile partire dall’esempio dell’auto elettrica, che ora raggiunge un’autonomia tipica di 300 km: riducendo il peso della vettura del 30%, con una singola ricarica si arriverebbe a quasi 400 km di autonomia. In questo modo si riducono contemporaneamente anche le emissioni di CO2 per km della stessa percentuale, aumentando sia l’interesse del mercato che i vantaggi ambientali.