Pubblicato il 8 Settembre 2024
A guidare la classifica del trasporto merci su strada in Europa sono attualmente Polonia, Germania, Spagna, Francia e Italia. Negli ultimi dieci anni la tendenza è stata all’aumento. Ma qual è il quadro attuale? Ad analizzarlo, in base ad una serie di fattori, è il rapporto dell’Iru.
Sono sette i milioni di autobus e camion che circolano sulle strade dell’UE e a loro volta significano mobilità per 330 miliardi di passeggeri-chilometri nonché 1,9 trilioni di tonnellate-chilometri di merci ogni anno.
I dati più indicativi del trasporto merci europeo sono quelli relativi al consumo di carburante.
Il rapporto di IRU prende infatti in considerazione l’impiego di carburante nel trasporto merci e passeggeri per i mezzi pesanti.
La maggior parte dei mezzi pesanti circolanti sono tuttora alimentati da combustibili fossili, principalmente gasolio. E proprio il carburante rappresenta una delle voci più “pesanti” nella gestione delle imprese di trasporto merci su strada, circa un terzo dei costi annuali per un’azienda di autotrasporto.
I propulsori diesel sono quelli più utilizzati, tanto da rappresentare il 99% dell’alimentazione dei camion e il 94% degli autobus.
Le ragioni di questa preferenza risiedono in due fattori. Infatti i motori a gasolio consumano meno carburante e tendono a essere più durevoli e affidabili rispetto ad altri gruppi di propulsori classici.
I camion CNG e LNG stanno guadagnando man mano popolarità e diffusione. Ma sono i veicoli elettrici quelli che vengono adottati più rapidamente. La tecnologia GPL , invece, sta lentamente scomparendo poiché questo carburante non è visto come una soluzione di decarbonizzazione. I governi, infatti, stanno eliminando progressivamente i sussidi di stato, come le riduzioni fiscali, per questo tipo di alimentazione.
Il trasporto merci e passeggeri su strada a fine 2023 ha visto raggiungere in Europa la quota dell’80% di camion e autobus alimentati con carburanti alternativi. Nella Ue circolavano infatti 98.000 camion e autobus alimentati con carburanti alternativi. A coprire la quota dell’80 per cento, come dicevamo, sono in particolare i cinque paesi con i mercati più importanti: Germania, Polonia, Spagna, Francia e Italia. In totale in questi paesi vi sono 43.000 veicoli pesanti alimentati a carburanti alternativi.
La flotta dell’UE è composta da 6,5 milioni di camion, la maggior parte dei quali appartiene appunto ai cinque major markets. I dati sono in costante crescita, nonostante i momenti di crisi. Pertanto l’obiettivo è mantenere lo standard di qualità del servizio ed allo stesso tempo iniziare quel processo di transizione ecologica verso carburanti a zero emissioni di carbonio, per raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050. Così come stabilito dall’Unione europea.