urso

Pubblicato il 14 Gennaio 2025

Secondo il Ministro le sanzioni favorirebbero la concorrenza americana e cinese


Le regole del Green Deal europeo vanno cambiate. È stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ad affermarlo durante un question time al Senato, lanciando un duro monito soprattutto riguardo le sanzioni per le emissioni di CO2 alle case costruttrici.

Secondo Urso, infatti, le normative vigenti stanno spingendo le case automobilistiche europee a ridurre drasticamente la produzione di auto endotermiche e a finanziare aziende straniere, come quelle americane e cinesi, tramite l’acquisto di crediti CO2 proprio per evitare le pesanti multe previste dal primo gennaio.
Il problema delle emissioni e le alleanze internazionali.

Il rischio di finanziare la concorrenza internazionale

L’allarme del ministro arriva in un momento delicato per il settore. Recentemente, aziende come Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno stretto accordi con Tesla per creare un pool comune di emissioni. Parallelamente, Mercedes-Benz guida un altro gruppo che include Polestar (controllata della cinese Geely), Volvo Cars e Smart. Queste collaborazioni dimostrano quanto sia critica la situazione: l’attuale quadro normativo costringe le case europee a cercare soluzioni esterne, finanziando indirettamente la concorrenza internazionale.

La posizione dell’Italia e le azioni in corso

L’Italia, secondo Urso, sta assumendo un ruolo di leadership per promuovere una riforma delle politiche industriali e ambientali europee. Il documento strategico proposto dal nostro Paese ha già ottenuto il consenso di 15 Stati membri, il supporto dell’Acea e la maggioranza dei gruppi al Parlamento europeo. A dare ulteriore peso a questa posizione è intervenuto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando una crescente convergenza politica su scala continentale.

In parallelo alla battaglia per la riforma europea, l’Italia ha ottenuto un importante risultato con il piano industriale di Stellantis. Questo programma, fortemente sostenuto dal Governo, definisce un ruolo chiaro per ciascuno stabilimento italiano, garantendo al contempo i livelli occupazionali e avviando un processo di ricambio generazionale.

Appello all’Europa

L’appello dell’Italia a rivedere le regole del Green Deal europeo rappresenta una richiesta di equilibrio tra sostenibilità ambientale e competitività industriale. Le attuali normative, se non modificate, sempre secondo Urso, rischiano di penalizzare gravemente l’industria automobilistica europea, favorendo invece i competitor stranieri. 
L’Europa ora è chiamata a rispondere, trovando soluzioni che garantiscano una transizione ecologica sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale.